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Narraboth, giovane capitano delle guardie, ama, non ricambiato, Salome, perciò si uccide. Salome ama, non ricambiata, Jokanaan, perciò domanderà al patrigno Erode la testa del profeta. Il re Erode, benchè sposato con Erodiade, nutre verso la figliastra, di cui è invaghito, sentimenti che han ben poco del paterno, e alla fine, inorridito dal delitto commesso per mantenere la parola data, e dal vedere Salome che bacia la testa appena decapitata, farà schiacciare la figliastra sotto gli scudi dei soldati. Questa è, in poche parole, la trama di 'Salome' di Richard Stauss, su una traduzione tedesca dal francese del ''decadente'' Oscar Wilde: ovviamente ce n’era più che a sufficienza per scandalizzare il pubblico di Dresda, alla prima rappresentazione del dicembre 1905; ed infatti così fu. Il binomio amore-morte non è una novità oggi, né lo era all’epoca, risalendo almeno all’antica tragedia greca, e, prima ancora, alla mitologia (si pensi ad esempio a Medea, o alla saga degli Atridi); però, qui, ad essere rivoluzionaria è la musica di Strauss: muovendosi da una concezione tardo-wagneriana della melodia come flusso continuo (ma armonicamente più vicino all’Impressionismo di Debussy e di Ravel), Strauss crea una musica cangiante e avvolgente, in grado di trasformarsi continuamente, e ora sensuale, ora aggressiva, ora ambigua, ora violenta. Un capolavoro, insomma. Oltre alla vecchia esecuzione del 1954 diretta da Clemens Krauss (che, data l’epoca e l’incisione monofonica, non è di altrettanta qualità sonora), questa, registrata da Georg Solti nel 1961 con un cast strepitoso, si erge a edizione di riferimento assoluto. Benché paradossale, anche a prezzo pieno al momento costa meno l'edizione deluxe, con due cd + blu-ray 'Pure Audio' (e inoltre corredata di un libro più che di un libretto), rispetto al presente doppio cd della serie ''The Originals''. Perciò, anzichè questa, consiglio l'acquisto dell'edizione 'deluxe'.
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