La schiava dei Tudor

Libro bello e coinvolgente. Una storia ricca e piena di colpi di scena. Scrittura semplice e scorrevole che ti tiene incollato alle pagine fino alla fine. Romanzo che ti rapisce fin dalle prime pagine e che pagina dopo pagina alimenta la voglia di scoprire cosa succederà e come evolverà la storia di questa schiava. A tratti triste, a tratti ironico, a tratti sensuale......un romanzo davvero coinvolgente.

È la storia di Dayla una bambina africana che viene, col suo intero villaggio, deportata in Inghilterra per essere venduta come schiava, durante il viaggio vede e vive orrori inimmaginabili e la sua situazione peggiora quando viene venduta e deve lavorare come schiava presso una famiglia dove subisce anche abusi dal padrone di casa, fortunatamente decidono di venderla e qui c’è la svolta, viene portata all’abazia di Whitby per fare il passaggio da una famiglia all’altra, qui incontra il meraviglioso priore Simenon a cui racconta la sua storia e lui decide di aiutarla a liberarsi dalla schiavitù, viene così accolta nell’abazia per aiutare i frati nel lavoro di tutti i giorni ma dovrà fingere di essere un maschio, Jim, e faranno credere al nuovo padrone della schiava che Dayla sia morta. Qui inizia la seconda parte, la più bella, divertente e spensierata dove Jim/Dayla vive serenamente con i frati, trova degli amici speciali tra cui Masala di cui si innamorerà perdutamente, ma c’è sempre l’ostacolo tra loro che lui crede che lei sia un maschio. Nella terza parte Dayla decide di uscire allo scoperto e si riappropria della sua identità e della sua femminilità. Succede di tutto, in particolare nell’ultima parte, complotti ecclesiastici, fraintendimenti, misteri (che alla fine verranno fortunatamente svelati), violenza, sofferenza, passione, amicizia e amore, tutto condito da tante emozioni che mi hanno accompagnato fino alla fine, una fine affatto scontata, che non avrei mai immaginato, dico solo che non riuscivo a smettere di leggere tanto il libro mi aveva coinvolto. I personaggi sono ben delineati, mi hanno emozionata e mi sono affezionata a loro, ho amato Dayla, Masala, Anna (anche se a tratti mi ha fatta infuriare), Simenon e Geremia, e altrettanto ho odiato Cristof, Dannis, il vescovo peccaminoso e Dik, tutti mi hanno dato qualcosa di importante, buoni e cattivi hanno permesso di creare una trama elaborata e bellissima che prende fino alla fine.

La storia in se poteva anche essere interessante,i personaggi e lo sfondo storico pure (anche se il titolo è totalmente insensato visto che dei Tudor non si parla se non in 2 righe) ma la cosa che mi ha proprio fatto cadere le braccia sono stati certi dialoghi tra i personaggi tipo telenovela per adolescenti. Anche il finale non mi è piaciuto per niente,ed era anche intuibile da metà libro. Delusione.