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ziogiafo – Lo scopone scientifico, Italia 1972 - 1^ parte - Una brillante «commedia all’italiana», diretta da uno dei più raffinati pionieri del genere: Luigi Comencini, maestro nel rappresentare sul grande schermo - con intensa poesia e “amara” ironia… - la non facile vita degli “umili” alle prese con le loro complesse problematiche. Storie emozionanti, ambientate nelle piccole realtà italiane, dove gli straordinari personaggi si muovono sempre con grande spontaneità, regalandoci degli appassionanti scenari di vita vissuta. «Lo scopone scientifico», narra dell’eterno sogno di ricchezza dello straccivendolo Peppino e di sua moglie Antonia che non smettono mai di sperare di “sistemarsi…” vincendo una bella somma di denaro, – con un colpo di fortuna – al gioco delle carte, per mettere fine a tutti i sacrifici di una vita di stenti a cui sono sottoposti per la loro disagiata condizione sociale ed economica. La magica occasione di realizzare il tanto anelato “sogno” si presenta ogni anno, quando arriva a Roma una vecchia signora miliardaria americana con il suo segretario - entrambi amanti dello scopone scientifico - che puntualmente, invitano nella loro lussuosa villa, la coppia di poveri borgatari a giocare, regalando loro, ogni volta, un milione di lire per iniziare le partite. I due tenaci romani sperano sempre di fare il “colpaccio”, impegnandosi al massimo nel gioco, per portare a termine il loro fondamentale obiettivo. Purtroppo, però, l’impresa non è facile poiché l’anziana miliardaria e il suo partner sono dei giocatori incalliti e riescono sempre a concludere le partite vincendo. …/continua nella 2^ parte.
ziogiafo – Lo scopone scientifico, Italia 1972 - 2^ parte - Peppino e Antonia però, non si perdono mai di coraggio e sperano sempre che il vento cambi in loro favore, sostenuti dal gran tifo di tutta la borgata che in trepidante attesa - durante le partite - esulta ad ogni minimo successo della coppia di compaesani. Antonia e Peppino mirano ad una rivincita definitiva, dopo lunghi mesi trascorsi ad allenarsi in attesa di quelle importanti giornate di gioco, desiderano più che mai vincere una buona volta e finalmente realizzare il loro sogno. Purtroppo questa illusione non li porterà da nessuna parte, quello che trionferà alla fine, saranno i classici “veri affetti” - che nonostante tutto - accomoderanno ogni cosa… anche a sopportare la squallida condizione di poveri baraccati. A dare vita a questi fantastici personaggi del film ci sono quattro straordinari attori di razza: Bette Davis, nei panni della dispotica miliardaria americana, Joseph Cotten, nel ruolo di George (il freddo compagno di gioco, vittima ed ex amante della vecchia signora), Alberto Sordi, il tartassato straccivendolo Peppino, e infine la tenace Antonia, moglie di Peppino, interpretata da Silvana Mangano. C’è anche una bella partecipazione di Domenico Modugno nei panni di Righetto, giocatore professionista, baro e spasimante di Antonia, che creerà non pochi problemi alla sfortunata coppia (al gioco) di simpatici borgatari. Una stupenda commedia da rivedere… Cordialmente, ziogiafo.
Non molto da aggiungere a quanto detto da Laura; probabilmente il miglior film di Comencini assieme a "Tutti a casa" e una delle cinque migliori pellicole della commedia all'italiana. Il quartetto d'archi dei protagonisti vale il prezzo del biglietto, non bastassero l'eleganza della regia di Comencini e le svariate sfumature offerte dalla brillante sceneggiatura. Si noti infine il divario tra le commedie come questa , spassosissime ma mai ruffiane, e i falsi capolavori di Zalone, che , aldilà del divario professionale, restano una stucchevole celebrazione del filisteismo dell'italiano medio.
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