Senza fine. La meraviglia dell'ultimo amore

Gabriele Romagnoli è un giornalista che ho conosciuto ed apprezzato nei suoi articoli di qualche anno fa su Vanity Fair, bella penna, capace di tratteggiare la personalità di uno sconosciuto, appena incontrato e cogliere nella realtà storie incredibili. Rendendo vero il principio secondo cui ogni vita racchiude un romanzo, basta solo trovare la penna capace di coglierne il significato profondo. In questo breve testo, a metà tra il saggio, la riflessione e il racconto, l’autore vuole dimostrare la grandezza dell’ultimo amore. Se sino ad ora sono stati versati fiumi d’inchiostro sulla magia del primo amore, perché non riflettere su cosa significa, dopo una lunga ricerca approdare finalmente all’ultimo? Quello da cui non si vuole andare via, quello della maturità, quello consapevole delle caducità della vita. Quello che rende bella la quotidianità, quello raccontato da Kent Haruf in Le nostre anime di notte. E lo fa raccontando storie che ha raccolto nei suoi viaggi. Lo fa confrontando Søren Kierkegaard e Zygmunt Bauman. Lo fa parlando al nostro io più profondo e domandandoci qual è il significato che ognuno di noi dà alla parola amore.

Una lettura piacevole che da molto su cui riflettere!

Stregata ancora una volta da Gabriele Romagnoli che ha una scrittura che convince, sempre. Questo libricino è un vademecum fondamentale per ognuno di noi. Se vogliamo vivere meglio, leggiamolo e portiamolo sempre con noi.