La sfinge delle Brigate Rosse. Delitti, segreti e bugie del capo terrorista Mario Moretti. Nuova ediz.

Libro fondamentale per comprendere il periodo storico nel quale si sono svolte le vicende narrate.Le obiezioni dei detrattori sono risibili.

Uno dei migliori libri di Falmigni insieme a "Convergenze parallele" e la "tela del ragno(un must che nn deve mancare nella libreria degli studiosi del caso Moro).Qui si analizza la vita, gli "esordi" politici del capo delle BR evidenziando come,fatti personaggi,eventi apparentemente senza alcuna connessione,invece fossero lagati tra loro da un sottile ma indissolubile filo che toglie ogni dubbio circa la casualita' degli eventi stessi.

Si ha un bel dire che Flamigni sia il re dei dietrologi o che sia preda di un'ossessione: in realtà in qualunque suo libro cita decine e decine di fonti e qualche dubbio anche al più spassionato dei lettori dovrebbero farlo venire. Casomai si può non convenire sull'idea di fondo che pervade tutte le opere di Flamigni: e cioè che le BR siano state infiltrate e utilizzate per colpire Moro e il PCI che stava per entrare nella stanza dei bottoni. Capisco che per un comunista vedersi privare dell'agognata "area di governo" proprio il giorno in cui sta per essere raggiunta possa costituire la delusione di una vita, tuttavia l'ipotesi non regge (anzi, quel 16 marzo molti nel PCI erano fortemente perplessi sulla composizione del governo). Ritengo sia nel giusto invece Giorgio Galli quando afferma che le BR sono un fenomeno genuinamente di sinistra e che siano state controllate e lasciate fare o represse ai fini della stabilizzazione del quadro politico. Fatta questa tara, il libro è senz'altro da consigliare per la mole di documenti che porta alla luce.