... del cuore svuotato, nella spersonalizzazione del pensiero rimanere aperto al miracolo, questa era la sua meta." ( P. 46 ). Edito nel 1922, considerato un cult da generazioni di lettori, soprattutto dagli adolescenti degli anni '70, questo romanzo di formazione si snoda in una complessa e affascinante metafora filosofico-religiosa quasi sospesa nel tempo, ispirata alla biografia del Buddha storico e narrata da Hermann Hesse con una soave leggerezza. Il giovane Siddharta attraverso le sue variegate esperienze, dal viaggio all'ascesi, dalla storia d'amore con Kamala alla rinnovata amicizia con il fratello Govinda, dal suo problematico ruolo di padre ( alle prese con un figlio ribelle ) al suo impegnativo percorso spirituale che culmina nell'illuminazione, diventa infine, con il lento e progressivo passar degli anni, un vecchio sapiente ovverosia un buddha dal momento che è riuscito, già in vita, a raggiungere il nirvana, una perfetta condizione di pace e felicità interiori. La vicenda, ambientata in India ed inserita in un contesto epico, è non solo espressione di quel misticismo basato sulla meditazione ma rappresenta, in senso lato, il percorso umano, inquieto e sofferto tuttavia tendente verso il miglioramento. Inoltre attraverso il protagonista, i suoi stati d'animo, la sua interazione con gli altri personaggi e con il paesaggio naturale, lo scrittore tedesco non solo ha voluto condensare l'essenza della vita - fondata sul binomio corpo-anima e sempre altalenante tra desideri, dubbi, aspirazioni - ma, in particolare, ha inteso evidenziarne gli aspetti virtuosi quali, ad esempio, il distacco dagli interessi materiali, la liberazione dalle passioni, l'elevazione verso la verità e la conoscenza del bene. Man mano che ci addentriamo nella narrazione notiamo che la spiritualità indiana - pertanto orientale - su cui si incentra tutto il romanzo, si innesta armoniosamente anche nella cultura filosofica occidentale. Infatti, oltre a numerosi riferimenti al buddhismo e all'induismo, emergono collegamenti al pensiero di Schopenhauer, Bergson e Nietzsche che conferiscono all'opera un'ulteriore organicità.
Siddharta
Chi è Siddharta? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti. E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il "costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l'aveva visto centinaia di volte con venerazione". Siddharta è senz'altro l'opera di Hesse più universalmente nota. Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna. Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.
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Edizione:75
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Romana Giaffei 27 giugno 2020
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Testo molto profondo che va letto nelle giuste condizioni, non è di comprensione immediata, ed è giusto così.
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Classica lettura pseudo alternativa apprezzata da intellettualoidi radical chic. In massima parte, tutti quelli che lo hanno apprezzato tanto sono persone poco avvezze a leggere, e quindi facilmente impressionabili. Mi è scivolato addosso, ci andrei piano a caricare così tanto di aspettative i libri