Antonio Rosetti (1750-1792):
Sinfonia in re maggiore; Concerto in sol maggiore per oboe e orchestra; Sinfonia concertante in re maggiore per due violini e orchestra; Sinfonia in re maggiore; Sinfonia in re maggiore “La Chasse”; Sinfonia in si bemolle maggiore; Concerto in sol maggiore per flauto e orchestra; Sinfonia in re maggiore
Un compositore molto popolare
«Antonio Rosetti è uno dei compositori più popolari dei nostri tempi», questo è il lapidario giudizio espresso da Christian Friedrich Daniel Schubart nel suo Ideen zu einer Ästhetik der Tonkunst ed è finalmente arrivato il tempo che questo fatto venga pienamente riconosciuto anche ai giorni nostri. In questo cofanetto doppio della MDG offerto al prezzo di un solo CD viene presentata un’attraente silloge di opere orchestrali di questo grande maestro boemo nell’interpretazione di Johannes Moesus, uno dei massimi conoscitori dello stile di Rosetti, alla testa degli Hamburger Symphoniker e di un gruppo di solisti di grande talento. Anche se vengono presentate in prima registrazione mondiale, queste registrazioni sono destinate a diventare ben presto un classico della discografia.
Cinque stelle
Schubart continuò: «Per quanto a prima vista possano sembrare semplici, queste opere sono molto difficili da eseguire». I professori d’orchestra degli Hamburger Symphoniker sfoderano un’interpretazione di altissimo livello, «dimostrando di possedere un’assoluta padronanza stilistica e un meraviglioso impasto sonoro». Questo è stato il giudizio del recensore dell’autorevole rivista tedesca FonoForum, che ha valutato questa registrazione cinque stelle, attribuendole anche una menzione speciale per il repertorio di particolare interesse. La Sinfonia “La Chasse” è una delle opere più amate dal pubblico, grazie alla presenza di una serie di suggestive evocazioni venatorie, in particolare i richiami con cui viene in genere rappresentata la caccia in chiave musicale (senza peraltro infierire sugli animali uccisi), che con ogni probabilità hanno contribuito a garantire la grande popolarità di questa registrazione.
Quattro solisti di grande talento
Un ascolto anche frettoloso dei concerti solistici consente di farsi un’idea di quanto Rosetti sia stato un compositore assolutamente al di fuori degli schemi dell’epoca. Christian Specht, Susanne Barner, Stefan Czermak e Akiko Tanaka formano un quartetto di solisti di altissimo profilo, che sotto l’esperta bacchetta di Johannes Moesus dimostra di conoscere molto bene l’arte di esprimere anche i più piccoli dettagli che si celano dentro e intorno a queste spettacolari partiture. In un sito di recensioni online, la loro interpretazione è stata definita «estremamente gradevole».
Un doppio piacere
Dopo avere ascoltato questi gradevolissimi dischi non farete nessuna fatica a capire cosa spinse i contemporanei di Rosetti a collocarlo sullo stesso piano degli oggi assai più famosi Haydn e Mozart. Da parte nostra, non possiamo che essere completamente d’accordo con la valutazione con cui si chiude la recensione pubblicata sulla rivista Musik in Bayern: «Un vero e proprio must, non solo per gli estimatori della musica di Antonio Rosetti».
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