Sinfonie n.3, n.4

La prima incisione Harmonia Mundi di Pablo Heras-Casado, il quale dirige un organico che invece ha un’ampia e regolare discografia nel catalogo dell’etichetta, distinguendosi come uno dei migliori ensemble con strumenti originali. Le Sinfonie a cui si dedicano gli artisti si possono considerare i passi di un adolescente il quale si avventura sul terreno di un genere: la possente triade del classicismo viennese – Haydn, Mozart e Beethoven – ne ha così profondamente consolidato lo sviluppo, che solo una radicale riforma potrebbe aprire in esso dei nuovi percorsi. Schubert, in una maniera tutt’altro che priva di interesse e di freschezza, segue le tracce della tradizione. Contemporanea ad altre importanti opere schubertiane, la Terza Sinfonia è di una stupefacente semplicità e leggerezza, mentre la Quarta, intitolata “Tragica” dall’autore, sembra raccogliere una certa eredità beethoveniana nella scelta della tonalità di Do minore, quella del “Destino”. La strategia di Schubert, che non ne ascolterà mai un’esecuzione ufficiale, sarà quella di non consumare nel solo primo movimento tutto il potenziale conflittuale, ma di lasciare anche agli altri la formulazione di nuove tesi e spunti per nuove discussioni.

Originario di Granada, Pablo Heras-Casado ha dimostrato fin da giovanissimo uno spiccato talento da direttore, che lo ha portato ad affrontare un repertorio molto variegato e a registrare dischi per alcune delle etichette più importanti del mondo.