Ludwig van Beethoven (1770-1827): Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60; Sinfonia n. 5 in do minore op. 67
Arnold Schönberg, Alexander von Zemlinsky, Erich Wolfgang Korngold: Bruno Walter li conosceva tutti, compositori che avevano cercato rifugio dalla follia nazista nel Nuovo Mondo, dove avevano trovato terreno fertile per dare libero sfogo alla loro creatività. E tutti conoscevano Walter e la sua irresistibile ascesa, che lo aveva portato a trionfare in tutte le sale da concerti più importanti d’Europa. Dopo essersi affacciato sul panorama concertistico amburghese con Gustav Mahler, grazie alle cui amorevoli attenzioni ottenne il posto di répétiteur e poi quelli più prestigiosi di direttore del coro e di Kapellmeister, Walter si vide assegnare l’incarico di direttore musicale a Vienna, Monaco di Baviera e Lipsia, dove maturò al punto da diventare un grande maestro. Quando l’ormai anziano Walter iniziava ad accarezzare l’idea di ritirarsi a vita privata, la Columbia gli propose di registrare diverse opere orchestrali – tra cui tutte le sinfonie di Beethoven – quando stava iniziando ad affermarsi la tecnologia stereofonica, che offriva possibilità tecniche fino a quel momento assolutamente inimmaginabili. Anche senza ascoltare le registrazioni tuttora disponibili delle prove di questa edizione della Quarta e della Quinta Sinfonia, l’edizione finale riflette tutta l’esperienza di una vita e la maniacale attenzione ai minimi dettagli di questo grande direttore. Grazie a un approccio al tempo stesso teso e rilassato, che certamente non si era raddolcito con il passare degli anni, Walter riesce a fare rifulgere queste conosciutissime partiture di una luce sfolgorante. I professori d’orchestra tessono una meravigliosa tela che mette insieme le diverse componenti di questa partitura con un’eleganza sofisticata e ricca di contrasti, mentre la propensione del direttore per sottolineare i dettagli tonali trova piena espressione nella perfetta identificabilità di tutti gli strumenti. Questa straordinaria riproposizione della Speakers Corner è stata realizzata con tecnologia rigorosamente analogica, utilizzando i nastri analogici originali e un procedimento di rimasterizzazione del tutto analogico, dal master alla testina di incisione. Per finire, va sottolineato il fatto che l’etichetta tedesca ha provveduto a pagare tutte le royalty e tutti i diritti d’autore, un fatto per nulla scontato al giorno d’oggi.
Registrazione effettuata nel gennaio e nel febbraio del 1958 presso la American Legion Hall di Hollywood, Stati Uniti, dal producer John McClure.
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