La solitudine dei numeri primi

Incredibile il clamore suscitato da questo romanzo essenzialmente mediocre. Non ha alcuna trama, solo un insieme di fatti slegati tra loro che non convergono da nessuna parte. Luoghi comuni a non finire, si capisce bene che l'autore parla di cose che non conosce. Nulla è approfondito, ci si limita a ribadire le stesse deprimenti situazioni per tutto il romanzo senza analizzare niente e senza andare oltre lo strato superficiale, i personaggi non evolvono mai, non succede niente di niente, il finale è inconcludente e davvero io mi chiedo come abbia fatto questo libro a vincere il premio strega e campiello. La sola cosa azzeccata è il titolo, in altre parole una trovata di marketing. Ma la gente che lo reputa un buon romanzo mediamente legge oppure no??

Uno dei libri migliori che abbia letto!

Personalmente, ho trovato i personaggi piuttosto fedeli a sé stessi, e con una caratterizzazione interessante e per nulla lasciata al caso; direi che l'intero romanzo ruota proprio attorno al carattere dei due protagonisti e, naturalmente, alle loro sfortunate vite. Apprezzo lo stile dell'autore, ben adatto a raccontare storie contemporanee. Qualcosa che mi ha un po' lasciato perplesso c'è, a partire dal finale e al senso di vuoto che mi ha lasciato, dopo aver letto l'ultima parola. La sensazione è di aver svolto un atto inconcluso, come se mancasse un pezzo al messaggio che l'autore cercava di trasmettere ai propri lettori.