La solitudine di una generazione senza lavoro
Dopo aver scritto e pubblicato otto saggi e tre racconti con i quali ha denunciato e messo in evidenza - da un lato tecnicamente e dall'altro in narrativa - i gravi aspetti di criticità sia dei Trattati europei che dell'Euro, oltre che spiegare la Costituzione, i suoi principi fondamentali e il suo rapporto critico con i Trattati UE e la moneta unica, ecco che su questi temi Giuseppe Palma presenta anche la Poesia. L’autore mette dunque in Versi le terribili conseguenze della crisi economica compiendo un viaggio profondo nella devastazione dell’animo umano a causa della mancanza di lavoro o della precarietà dello stesso... In questo libretto Palma raccoglie pertanto quattordici sue composizioni poetiche degli ultimi anni su temi sociali e sull’indagine introspettiva dell’animo umano in merito alle conseguenze della crisi economica e della mancanza di lavoro. Il capitale internazionale, che ha nell’euro il suo più solido strumento di governo, impone salari bassi e comprime le garanzie contrattuali e di legge in favore del lavoratore, quindi reprime violentemente – scrive Palma nell’introduzione – il principio fondamentale del lavoro sul quale si fonda la nostra Repubblica ai sensi del primo comma dell’art. 1 della Costituzione. Il resto lo fa l’intellighenzia di casa nostra, la quale, vigliaccamente assoggettatasi all’establishment eurocratico, non solo avalla il corso criminale della restaurazione globalista, ma si spinge addirittura oltre arrivando a giustificare finanche il lavoro gratuito, smembrando e stuprando uno dei pilastri fondamentali sul quale trova fondamento la Repubblica italiana. Il lavoro, infatti, secondo quelle che furono le intenzioni dei nostri Padri Costituenti, costituisce sia strumento di dignitoso sostentamento per il lavoratore e per la sua famiglia, ma anche – e soprattutto – strumento di progresso sociale e di sviluppo della persona umana. Su questo, gli articoli 1, 4, 35, 36, 37 e 38 della Costituzione sono chiarissimi. Infine, per quanto riguarda la politica, questa – al pari degli intellettuali salariati e degli scribacchini di regime – altro non fa, scrive Palma sempre nell’introduzione dell’e-book, che eseguire acriticamente gli ordini provenienti dalla sovrastruttura europea e dal capitale internazionale, stuprando quotidianamente la sovranità popolare e tutti i principi inderogabili della Costituzione primigenia. L’autore scrive poesie dal 1996. E’ stata la sua prima passione. Il pubblico, infatti, conosce Giuseppe Palma come scrittore di testi soprattutto di diritto costituzionale e diritto dell’Unione Europea, o anche come divulgatore storico e letterario. Meno come narratore. Ma certamente in pochi lo conoscono come poeta. Palma ha dunque finora spiegato la modernità Restauratrice attraverso la saggistica e la narrativa. Non poteva non farlo anche attraverso la Poesia.
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