La sonata a Kreutzer

Ci sono libri pericolosi, o almeno, pericolosi se non capiti. Questo è uno di quelli. Monumentale.

La gelosia portata all'estremo è il tema di questo racconto introspettivo.

Pur essendo stato pubblicato nel 1889, ho trovato questo libro di una modernità assoluta. Avendo per oggetto numerosi aspetti legati alla drammaticità della crisi coniugale e comunque tipici della relazione di coppia, penso che se tutte quelle persone che rischiano di perdere il lume della ragione si avvicinassero alla lettura di questo romanzo, meglio se guidate e assistite da qualche operatore del settore, l’intera Società potrebbe beneficiarne. Aggiungo anche che è bene avvicinarsi a questo libro, sconcertante e straordinario allo stesso tempo, con la massima cautela, dal momento che la sua lettura richiede il più fermo rigetto di ogni forma di violenza, per evitare l’assuefazione ai bassi sentimenti che fanno da sfondo alla vicenda. Il romanzo ha le caratteristiche del giallo, potrebbe essere uscito dall’esperienza psicoanalitica, il protagonista potrebbe tener banco sulla rete o in un reality, ma è certo che l’opera contribuisce ad analizzare un comportamento deviato che merita di essere compreso, se davvero si desidera affrontare ed evitare l’epilogo drammatico che spesso questo tipo di storie hanno. Il ritmo incalzante della vicenda narrata non può non coinvolgere il lettore, che si trasforma, a seconda dei casi, in giudice, opinionista e chissà in quale altro ruolo che la quotidianità di tutti i giorni ci porta a vivere. La bellezza del romanzo consiste nella sua presunta incompletezza o, al contrario, nella sua assoluta esaustività: comunque venga interpretato, non si può rimanere indifferenti alla vicenda magistralmente narrata ed alle questioni poste, ed è probabilmente questo l’intento provocatorio dello scrittore, al quale deve andare la nostra incondizionata gratitudine.