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Sonderkommando. Diario di un crematorio di Auschwitz, 1944
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Descrizione


Questo diario è il primo documento pubblicato in cui si racconta la terribile esperienza dei membri del Sonderkommando, ovvero la squadra speciale di detenuti ebrei obbligati a lavorare nelle camere a gas e nei crematori di Auschwitz-Birkenau.

«Una testimonianza letteraria e un documento unico nel suo genere da dentro la macchina di sterminio di Auschwitz»Die Welt

Scritto nella primavera del 1944 e successivamente sotterrato dall'autore nei pressi dei crematori come memoria per i posteri, questo diario è il primo documento pubblicato in cui si racconta la terribile esperienza dei membri del Sonderkommando, ovvero la squadra speciale di detenuti ebrei obbligati a lavorare nelle camere a gas e nei crematori di Auschwitz-Birkenau. Formata da prigionieri selezionati, godeva di un trattamento d'eccezione all'interno del campo ma allo stesso tempo doveva adempiere al più terribile dei compiti: costituiva infatti l'ultimo anello della catena destinata a distruggere l'intero popolo ebraico e coloro che, nel progetto nazista di Nuovo Ordine Europeo, non avrebbero mai avuto diritto alla vita. Gradowski scrisse con la morte addosso, per raccontarci di uomini che sono riusciti a resistere al male anche grazie al pensiero di poter consegnare ai vivi la loro storia disperata, vincendo per sempre l'oblio.

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Dettagli

2021
Tascabile
14 gennaio 2021
224 p., Brossura
9788829709144

Valutazioni e recensioni

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V.M.
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Questo è il diario scritto in condizioni inimmaginabili da un membro del Sonderkommando di Auschwitz, ritrovato dopo la guerra nelle vicinanze del crematorio, nascosto in un barattolo. Gradowski fu ucciso nel 1944, e quello che racconta in questo diario non è tanto l'aspetto tecnico del suo "lavoro" (lo ha fatto Schlomo Venezia, con dovizia di particolari), ma una minima frazione dei suoi pensieri, delle sue riflessioni, del suo tentare di sopravvivere anche nel cuore dell'inferno. E' difficile avvicinarsi a questo diario con in mente i film di Spielberg (che pure sono belli) perchè qui c'è molto di più di quanto Hollywood stessa possa mai concepire: il racconto di un'anima straziata, a cui è stato tolto tutto, e che vede gasare e bruciare migliaia di persone al giorno, che è impregnata dell'odore della morte, che non dorme per gli incubi incessanti, che supplica il lettore (chiunque sarà, sperando che ci sarà) di ricordare lui e la sua famiglia ormai sterminata. Sono i pensieri di un uomo che è stato al centro di una tragedia indicibile e che non possono non toccarci profondamente. Sconvolgente ma necessario.

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Luigi
Recensioni: 1/5

Anche se il tema è serio ed importante non mi e' piaciuto e non lo consiglio. C'è molto meglio sull'argomento. Ho fatto fatica a finirlo.

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Salmen Gradowski

1909, Suwalki (Polonia)

Salmen Gradowski, ebreo polacco, nacque nel 1909 a Suwalki, vicino al confine lituano, e venne deportato ad Auschwitz nel dicembre del 1942. Assegnato al Sonderkommando di Birkenau, fu ucciso dai nazisti probabilmente il 7 ottobre 1944, dopo la rivolta di parte della squadra speciale in servizio ai crematori. È autore di alcuni scritti testimoniali, redatti in lingua yiddish durante il periodo di prigionia e sepolti nel terreno di Birkenau, ritrovati nei mesi successivi alla liberazione del campo.Nella foto: Salmen Gradowski con la moglie Sonia morta l'8 dicembre 1942

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