La stagione degli amori

Quinto libro della serie di Jeeves, e a mio parere, il peggiore finora di questi 5. Il cliché è il solito: praticamente tutti gli attori del romanzo sono dei ricchi sfaccendati, con il solito parterre di zie, innamorati che si fidanzano, e Bertie Wooster che cerca di sfuggire alle possibili avances di Madeline Basset, la quale, peraltro, non pare mai essere davvero interessata a lui. In questo consueto palcoscenico di fannulloni, come sempre ambientato in luoghi vaghi della periferia campagnola londinese, in un'epoca non precisata, che potrebbe abbracciare un ventennio, dal 1930 al 1950 , c'è però poco Jeeves. Il maggiordomo, i cui dialoghi con Bertie sono la principale fonte umoristica, in questa storia appare defilato, e ne risente la vis comica. Non consigliabile a chi si avvicini al ciclo di Jeeves come primo libro.

il ciclo di romanzi con Jeevs e il giovane Wooster come protagonisti sono, a mio avviso, il prodotto migliore di questo grande autore. Grande perchè non è da tutti avvincere e divertire (quasi alle lacrime) lettori lontani nel tempo e nello spazio. Ho 34 anni leggo W. da 10 e molti miei coetanei non l'hanno mai sentito nominare. E' davvero un peccato! I dialoghi tra Jeevs e Bertie e tra Bertie e le sue zie sono dei piccoli capolavori. Questo " la stagione degli amori" è assolutamente delizioso. Una volta finito viene subito voglia di leggerne ancora!!!