Stanno tutti bene

Tornatore ad un intervistatore che chiedeva se si fosse ispirato a 'Viaggio a Tokyo' di Yasujiro Ozu, rispose che l'affinità era del tutto casuale. Casuale, ma pur sempre evidente. Il viaggio nel continente compiuto da Matteo Scuro - come quello dei due anziani genitori del film di Ozu - è una ricognizione sul presente, ma anche un viaggio nel passato, e proprio i flashback e i ritorni dal passato dei piccoli figli rappresentano il tratto più tecnicamente riuscito del film. Il doppiaggio, purtroppo, non è apprezzabile.

"Stanno tutti bene" è un vero e proprio capolavoro del cinema italiano. E' un film profondo e commovente, magistralmente diretto da Giuseppe Tornatore ed interpretato altrettanto magistralmente da Marcello Mastroianni. La storia è semplice, Matteo Scuro è un anziano pensionato siciliano che rimasto vedovo vive solo e lontano dai suoi 5 figli (tutti hanno il nome di un'opera lirica e tutti vivono in una grande città), fino a quando un giorno decide di intraprendere un lungo viaggio attraverso l'Italia per andare a trovarli tutti, ma ben presto le aspettative che aveva vengono deluse dall'amara realtà, e dovrà capire ed accettare che tutti i suoi figli gli hanno sempre mentito e che vivono al meglio la propria vita cercando di non far preoccupare l'anziano padre. Matteo infine, dopo aver ricevuto da Canio e Guglielmo notizie poco felici sul figlio Alvaro torna a casa, e recandosi sulla tomba della moglie le racconta del suo viaggio dicendo appunto che "stanno tutti bene". Lo consiglio!