Lo Stato innovatore - Mariana Mazzucato - copertina
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Letteratura: Italia
Lo Stato innovatore
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Descrizione


L'impresa privata è considerata da tutti una forza innovativa, mentre lo Stato è bollato come una forza inerziale, troppo grosso e pesante per fungere da motore dinamico. Lo scopo del libro che avete tra le mani è smontare questo mito.

«Il problema non sta nella mancanza di parchi scientifici o nella scarsità di interazioni tra l'industria e l'università, ma sta in una ricerca scientifica troppo debole e in una maggiore presenza di aziende fragili e poco innovative»

Chi è l'imprenditore più audace, l'innovatore più prolifico? Chi finanzia la ricerca che produce le tecnologie più rivoluzionarie? Qual è il motore dinamico di settori come la green economy, le telecomunicazioni, le nanotecnologie, la farmaceutica? Lo Stato. È lo Stato, nelle economie più avanzate, a farsi carico del rischio d'investimento iniziale all'origine delle nuove tecnologie. È lo Stato, attraverso fondi decentralizzati, a finanziare ampiamente lo sviluppo di nuovi prodotti fino alla commercializzazione. E ancora: è lo Stato il creatore di tecnologie rivoluzionarie come quelle che rendono l'iPhone così 'smart': internet, touch screen e gps. Ed è lo Stato a giocare il ruolo più importante nel finanziare la rivoluzione verde delle energie alternative. Ma se lo Stato è il maggior innovatore, perché allora tutti i profitti provenienti da un rischio collettivo finiscono ai privati? Per molti, lo Stato imprenditore è una contraddizione in termini. Per Mariana Mazzucato è una realtà e una condizione di prosperità futura. È arrivato il tempo di questo libro.

Dettagli

2014
15 maggio 2014
XXVI-351 p., Brossura
9788858111703

Valutazioni e recensioni

  • FAUSTA UGHI

    libro utile

  • Davide Brunato

    Libro ripetitivo e francamente un po' superficiale. La proposta si risolve in una generica tassazione a posteriori delle innovazioni finanziate alle origini dallo Stato. Gia ci sono tasse e brevetti per avere un ritorno economico. Peraltro Apple comprò i brevetti da chi per anni li aveva tenuti nel cassetto, sottostimandone il valore industriale. Se le grandi azienze ICT eludono le tasse forse sarebbe bene scrivere qualche normativa per contrastare questo fenomeno invece che rincorrere idee poco applicabili (quanto vale un'innovazione? E chi lo decide?).

  • Consiglio vivamente di leggerlo in quanto mette in discussione tanti luoghi comuni sul ruolo nell'economica dello Stato.

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