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Questo libro mi è piaciuto molto perchè m ha fatto comprendere che per essere amici non bisogna essere per forza simili ma si può anche essere totalmente diversi , che nonostante le diversità e le difficoltà riscontrate durante i momenti passati insieme a qualcuno diverso da te ti puoi divertire e confrontare comunque. In questa storia ci sono 2 animali molto differenti tra di loro, una gabbianella ed un gatto, ma che sono riusciti ad aiutarsi proprio perchè sono personaggi diversi e con abilità differenti. Consiglio il libro a persone di tette le età, sia grandi che piccoli, perchè è usa termini non complicati da capire per i più piccoli ma nemmeno troppo semplici per i più grandi, è un libro che ti fa divertire ma ti fa anche ragionare sull'importanza dell'amicizia che si spinge oltre le diversità appunto perchè all'inizio il gatto e la gabbianella si stavano solo aiutando a vicenda ma poi con il passare degli avvenimenti sono diventati amici anche se una aveva le ali e l'altro fino al giorno prima avrebbe mangiato un uovo di gabbiano.
Che dire, uno dei libri che amavo di più da bambina e leggerlo dopo tanti anni mi ha fatto un certo effetto :) Ricordo che quando vidi il cartone animato che ne è stato tratto ne rimasi incantata e sentendo la canzone "So volare" piango ancora oggi! Sepulveda ci racconta una storia delicatissima, che si serve di una semplicità disarmante per affrontare anche riflessioni importanti, in primis la mano crudele dell'uomo sulla natura e il suo disinteresse verso le altre creature, come dimostra la triste storia di Kengah, la bella gabbiana i cui sogni si infrangeranno tragicamente a causa della scelleratezza umana. Il grande protagonista della storia è Zorba, l'adorabile gattone nero che, con gli altri gatti del porto, si prenderà cura prima dell'uovo affidatogli da Kengah e poi della gabbianella che da esso nascerà, come fossero una famiglia, e il tutto è raccontato con una tenerezza infinita. C'è ovviamente una morale in questa favola moderna, che si può riassumere nell'accettare l'altro, il "diverso", eppure non c'è nulla di retorico perchè la semplicità di Sepulveda non diventa mai banalità e questo è uno degli aspetti secondo me piu belli. Questa particolare edizione della Guanda è arricchita da una postfazione dell'autore che ci spiega come è nata la storia, svelandoci che l'ispirazione è stata proprio Zorba, l'adorato gatto dei suoi bambini che, ormai malato, si prepara a far compagnia per l'ultima volta allo scrittore. Questa parte mi ha molto commossa, così come l'inserimento nella storia dell'autore stesso che veste i panni di un dolce poeta dall'animo puro che aiuterà i gatti a realizzare il sogno della gabbianella: riuscire finalmente a volare. La parte del volo è secondo me la più bella, immensamente dolce e delicata, ma allo stesso tempo intensa perchè è proprio questo il momento in cui si compie il destino della giovane Fortunata, è solo spiegando le ali e sentendo la pioggia e il vento sul suo corpo che la gabbianella riuscirà finalmente ad accettarsi, quando cioè capirà che quelle ali che la rendono così diversa dai gatti che sono sempre stati la sua famiglia, rappresentano la sua vera essenza e la sua libertà. Insomma, io lo trovo poetico, dolce e bellissimo. Un giorno spero di poter raccontare questa storia anche ai miei bambini.
E’ possibile che io sia un po’ cresciuta per “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” ma il racconto è un misto di emozioni: Tristezza, dolcezza, tenerezza. E’ una storia così innocente, semplice, pura, descritta in modo così trasparente e cristallino che è impossibile non abbandonarsi alle sue parole. In un mondo in cui persiste ancora l’odio razziale, sarebbe giusto propinare questo libro ai bambini, magari favorendo un’adeguata apertura mentale nei confronti di coloro che sono diversi da noi MA anche noi siamo diversi da loro. Essere diverso non è denigrante, la pelle di ognuno di noi può avere un diverso colore, le nostre credenze possono essere in contrasto ma… Siamo tutti i uguali. Tutti possiamo amare, soffrire, ridere, avere paura; i sentimenti sono gli stessi ed è giusto tendere una mano, perché l’amore non ha limiti.
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