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Dai «Misteri d'Italia» di «Blu notte» , sette casi che trattano di bande, di criminali, di misteri ancora di risolvere o di storie che, ancora oggi, fanno paura. Un viaggio nell'Italia criminale, dalla Sardegna delle bande esperte in rapimenti e del codice "barbaricino"; alla Sicilia più dura delle cosche trapanesi, "lo zoccolo duro della mafia" ; passando per la Milano delle bande del dopoguerra e culla della mafia al nord (in cui è sparita anche la nebbia); per la Camorra in Campania e per la ndrangheta in Calabria ma anche in molte altre regioni. Ma non è solo un racconto dei "cattivi": in questo libro compaiono anche quanti hanno cercato di combattere mafia, camorra e le altre bande: giornalisti come Giancarlo Siani o Mauro Rostagno. I sindacalisti del capitolo "Terra e libertà" uccisi a ridosso della fine della guerra (30 in tutto), per la loro lotta in favora della distribuzione della terra dai latinfondisti ai contadini. Tre storie per raccontare della prima grande trasformazione della mafia, dal latifondo e controllo dei contadini, alla gestione degli appalti per le opere pubbliche. Placido Rizzotto, Accursio Miraglia e Salvatore Carnevale. Ai giudici uccisi perchè troppo bravi e onesti: non solo Falcone e Borsellino, ma anche il giudice Antonino Scopelliti, che avrebbe dovuto sostenere il maxiprocesso in Cassazione. Il giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto, il giudice Carlo Palermo. Uomini delle forze dell'ordine che si ostinavano a vedere nelle mafie un nemico da combattere: il commissario Rino Germanà, Nini Cassarà, l'agente Antiochia. E tante, troppe persone che sono finite in questa guerra senza averne colpe: non solo quanti hanno subito la violenza del rapimento (dell'anonima sarda, della 'ndrangheta): Marco Fiora, Cesare Casella, l'ingegnere Di Feo .... Ma anche quanto hanno avuto solo la colpa di trovarsi nel posto sbagliato, al momento sbagliato.Come Barbara Asta e i suoi due figli morti nella strage di Pizzolungo; Silvia Ruotolo, colpita dai proiettili durante uno scontro trai clan della camorra. In mezzo a queste storie uno dei misteri d'Italia che più mi ha interessato (peri i suoi legami al altre storie cupi del passato): la storia della Banda della Magliana. Solo una gang di criminali venuti dalla strada o una agenzia del crimine a disposizione dei opteri forti che comdnavano l'Italia e la piazza di Roma? Una Holding del crimine con legami con mafia (Pippo Calò), loggia massonica P2 (Abbruciati, De Pedis), servizi segreti, lo Ior, la camorra (Nicolino Selis), estremismo di destra (Massimo Carminati, Riccardo Fioravanti). Perchè leggere questo libro? Primo perchè riguarda pezzi importanti della nostra storia: la parte più oscura, più brutta forse e dunque proprio per questa, quella che dovremmo conoscere e portare alla luce più di altre. Poi perchè queste storie, sebbene partano da molto lontano, non sono storie concluse, su cui si può scrivere la parola fine e dire "c'era una volta ...". La battaglia contro le mafie la dobbiamo vincere noi, noi stato, noi Italia: almeno per quelle persone (tante) che in questa battaglia hanno perso la vita «Credo sia giusto raccontarle ancora, queste storie che stanno alla base di ciò che sta accadendo anche oggi e servono a spiegarlo, mostrandocene il meccanismo. Raccontarle cercando di riprodurre il ritmo e anche le imperfezioni delle testimonianze, che proprio grazie a quelle imperfezioni riescono a essere cosí vere». «Non c'è una grande alternativa. Dobbiamo vincerla noi questa guerra. Per forza». Carlo Lucarelli I capitoli del libro: L'ANOMALIA SARDA Le amare cronache dall'Hotel Supramonte. Mentre un giudice siede in una stanza, testa china. MILANO CALIBRO 9 C'era una volta la nebbia, a Milano. E la banda di Renato Vallanzasca. LA BANDA DELLA MAGLIANA Dalla mala di coltello alla presa di Roma. Mentre in città scorre un fiume. Di cocaina. LA STORIA DELLA CAMORRA Silvia, don Peppino, Giancarlo che non sanno di andare alla guerra. LA STORIA DELLA 'NDRANGHETA «Una palla di sangue che gira tutto il mondo, calda come il fuoco, fredda come il ghiaccio…» TERRA E LIBERTÀ Placido Rizzotto nel buio, una sera di tanti anni fa. Si spegne, intanto, l'eco della grande Cavalcata. TRAPANI, COPPOLE E COLLETTI BIANCHI Barbara che sta portando a scuola Salvatore e Giuseppe, entrambi di sei anni.
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