Le strade di Laredo

Ormai sono parecchi anni che ho letto "Un volo di colombe" (Lenesome Dove), mi ricordavo solo che l'avevo trovato molto bello tanto da classificare McMurtry fra i lettori preferiti. Ora Le strade di Laredo non mi hanno fatto per nulla cambiare idea, tanto da farmi venir voglia, dopo i molti richiami a precedenti vicende, di rileggere il primo. Per un appassionato del genere western e in genere dell'ambientazione nell'America del 18° e 19° secolo, questa narrazione fluida e pulita è come un calarsi in un'epoca feroce e violenta, piena di miseria ma anche di opportunità, con una ridda di personaggi molto caratteristici e altrettanto ben descritti in una trama composita che trova un epilogo triste ma forse inevitabile. Il lettore non può non sentirsi calato nell'ambiente sempre ben descritto, sentire la polvere, il caldo cocente ed il freddo intenso fra Texas e Messico. Sicuramente consigliabile per gli amanti del genere.

Peccato! Come rovinarsi una reputazione più che decorosa! Aveva fatto un lavoro decisamente più che buono con Lonesome Dove, e McMurtry è andato a impegolarsi in un fumettone truculento, pieno di sangue tanto inutile quanto improbabile, di situazioni talmente assurde da travalicare ogni immaginabile effetto speciale. Oltre qualsiasi giapponesata graphic novel style… Peccato, perché la capacità narrativa c’è, la dinamicità dei cambi di scena anche, la sinteticità del pensiero fulminante permane, ma è l’assurdità della texture la nota stonante (e la pesantezza dei molteplici e inutili rewind con intenzioni didascaliche).

Romanzo coinvolgente, forse addirittura migliore di Lonesome Dove. Prosa asciutta, priva di orpelli o giochi linguistici, retorica. La storia di una spietata caccia all'uomo, in un Ovest che sta cambiando pelle per sempre. In una terra di brutale violenza, l'etica del dovere e della giustizia pagano un prezzo altissimo. La dicotomia bene/male si regge su confini labilissimi. Il sangue è l'unica costante in un mondo che non riesce a trovare un equilibrio, pace. I personaggi, si muovono costantemente, senza tregua, per necessità, per sopravvivere. Un Far West realistico, documentato, intenso. Una terra, un'incognita. Tutto è legato al caso, ad una intuizione, all'esperienza. Non c'è una distinzione tra uomini e donne, perché tutti si trovano in perenne lotta contro il tempo, la paura, la fame. Una epica dell'uomo che scava in profondità, togliendo certezze e ponendo dubbi. I personaggi femminili sono costruiti meticolosamente e reggono il fluire degli avvenimenti, con tenacia assoluta. I personaggi maschili sono perfetti. Un romanzo in cui emerge il Romanzo, un mondo compatto, solido, luminoso, privo di consolazioni, tra i migliori letti in questi ultimi anni. Spero continui la pubblicazioni dei romanzi di Mcmurtry da parte di Einaudi. Un plauso alla traduzione.