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Sull'Iliade - Rachel Bespaloff - copertina
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Sull'Iliade
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Sull'Iliade - Rachel Bespaloff - copertina
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Descrizione


Nell'"Iliade", come nella Bibbia, «la vita è essenzialmente ciò che non si lascia valutare, misurare, condannare o giustificare dal vivente». Traduzione di Simona Mambrini. Con una Nota di Jean Wahl.

«Ancora una volta, la bellezza fa splendere sulla sofferenza la possibilità di salvezza. Di nuovo i suoi raggi trapassano la nube e scavano nella tormenta il sentiero della pace.(...) Troviamo così già espressa in Omero, con una pienezza mai eguagliata dai filosofi, quell'intuizione dell'identità di bellezza e verità che impregna il pensiero greco»

Rachel Bespaloff non incontrò mai Simone Weil. Eppure le affinità e le coincidenze biografiche sono tali che si è parlato, a giusto titolo, di «vite parallele»: filosofe entrambe, entrambe ebree di lingua francese, entrambe costrette, nel 1942, a cercare rifugio negli Stati Uniti. E, circostanza ancora più impressionante, nello stesso periodo in cui Simone Weil si concentrava sullo studio dell'"Iliade" - ne sarebbe nato un saggio fondamentale - Rachel Bespaloff dedicava all'"Iliade" pagine altrettanto fondamentali, fra le più dense e ispirate che siano mai state scritte. Anche per lei, come per la Weil, nell'"Iliade" la «forza» appare come «la suprema realtà e insieme la suprema illusione dell'esistenza». Nel poema non ci sono dunque né giusti né malvagi, ma solo «guerrieri in lotta che trionfano o soccombono ... Condannare o assolvere la forza equivarrebbe quindi a condannare o assolvere la vita stessa».
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Dettagli

2018
27 novembre 2018
120 p., Brossura
9788845933233
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