Cos'è il cyberpunk?
Distopico, visionario, iperrealista. Il cyberpunk è un sottogenere della fantascienza che unisce tecnologia esasperata e degrado sociale, gettando il lettore in mondi in cui megacorporazioni, intelligenze artificiali e realtà aumentate dettano le regole. Nato tra le pagine degli anni ’80 e tornato oggi al centro dei trend letterari, il cyberpunk racconta il futuro attraverso la lente del disincanto, dove il progresso non è sinonimo di emancipazione, ma spesso di controllo, manipolazione e perdita d’identità. Lo scenario urbano – caotico, multietnico, verticale – diventa teatro di ribellioni individuali e lotte per la sopravvivenza, in cui ogni gesto può diventare una sfida al sistema.
Quali sono i temi principali?
Il cuore pulsante del cyberpunk è il conflitto tra uomo e macchina, tra libertà individuale e sistemi di potere onnipresenti. Temi come la sorveglianza digitale, l’hacking, la biopolitica, l’alterazione del corpo e della mente si intrecciano con riflessioni su alienazione, identità fluide e giustizia sociale. Il cyberspazio – regno virtuale e simbolico – si affianca alle strade piene di neon e pioggia acida, creando un dualismo narrativo tra fisico e digitale, tra reale e simulato.
Come sono i personaggi caratteristici?
I protagonisti delle storie cyberpunk sono spesso outsider: hacker solitari, ex-detective disillusi, cyborg in fuga, giornalisti clandestini, mercenari del pensiero. Figure marginali, a volte ciniche, altre volte idealiste, costrette a muoversi in un mondo che li osserva, li traccia, li modifica. Portano sul corpo le cicatrici di un progresso che non hanno scelto, eppure cercano, con rabbia o speranza, un varco di umanità nel buio dei data center. Sono personaggi che non salvano il mondo, ma tentano di salvarsi, opponendo alle regole del sistema una resistenza spesso silenziosa, ma profondamente radicale.