Teorema

Teorema sembra essere il “romanzo” più indicato per coloro che di Pasolini non hanno mai letto niente. Ho inserito la parola romanzo tra virgolette perché lo stesso autore lo definisce più come la descrizione di un avvenimento. La trama è molto semplice: un estraneo entra in una famiglia borghese rompendo tutti gli equilibri. Equilibri precari, perché la presenza di quest’uomo non fa altro che portare a galla i problemi preesistenti di ogni componente della famiglia e guidarli verso l’esasperazione. Ognuno di loro si innamora dello straniero: amore carnale, amore filiale, amore omosessuale, amore adultero. Quello che colpisce violentemente sono i processi psicologici. Pasolini non utilizza un linguaggio chissà quanto crudo, ma riesce a trasmettere dei concetti così primordiali e terribili da farti attorcigliare lo stomaco, da provare un senso di vuoto e di nausea.

Pasolini pensò inizialmente a ‘Teorema’ come dramma, poi decise di farne un film ed, in seguito, un libro. A chi ha apprezzato il film, consiglio questo libro per rivivere la storia con quella stessa tragicità, ma cogliendo anche dettagli e riferimenti in esso celati. A chi non ha visto il film, consiglio di scoprire, con quest’opera, un Pasolini diverso dall’autore dei più noti ‘Ragazzi di vita’ ed ‘Una vita violenta’.