I libri classici sono spesso destinati ad uno strano destino: li conosciamo di fama, sappiamo che valgono, che meriterebbero di essere letti, li compriamo anche, così tacitiamo eventuali sensi di colpa, ma poi li lasciamo in libreria a fare la polvere, come se, essendo dei "classici", la polvere sia il loro giusto destino! Questo libro stava per fare questa fine nella mia libreria quando, per caso, ho letto un articolo in cui si accennava alla vivacità di Perls e così mi sono deciso ad iniziarlo, sperando in una prosa vivace invece che in un "mattone". L'inizio sembra fatto apposta per scoraggiare: vi si narra che la prima edizione aveva un ordine dei capitoli diverso da quello attuale, con la teoria in fondo, perché l'editore, e gli autori con lui!, temevano che persino un pubblico professionalmente motivato non ce l'avrebbe fatta ad andare oltre poche pagine se la teoria fosse stata all'inizio! Sarà che col passare degli anni i concetti caratterizzanti della Gestalt sono diventati noti, e quindi la parte teorica è più facile da leggere, ma ho trovato il libro assolutamente "digeribile". Il libro inizia dunque ora con la teoria della Gestalt e bisogna riconoscere che Perls doveva proprio essere "vivace", birichino: vi è mai capitato qualcuno che critica, evidenzia i limiti della base concettuale (la psicologia della Gestalt) su cui basa il suo lavoro (di ... terapeuta!)? La lettura di questa prima parte, anche se qualche volta impegnativa, è veramente interessante. Nella seconda parte vengono proposte delle esercitazioni, da fare da soli, e così si scopre come si può utilizzare la teoria. Anche se la prosa è scorrevole, invito a procedere lentamente, senza fretta, così da facilitare l'assimilazione dei contenuti. E cogliere che, verso la fine, anche se sotto forma di esercitazione, vengono proposti dei nuovi concetti basilari (proiezione, retroflessione, introiezione, confluenza). Spero di avervi invogliato a leggere questo classico. Per quanto mi riguarda posso dirVi che, non appena finito, avendolo molto apprezzato sono passato ad una delle ultime opere di Perls ("L'approccio della Gestalt e testimone oculare della terapia") per vedere come fosse cambiato nel tempo il suo pensiero e il suo metodo (i due libri si completano a vicenda, tanto vale leggerli in ordine cronologico di stesura).
Teoria e pratica della terapia della Gestalt. Vitalità e accrescimento della personalità umana
Pubblicato nel 1951 da Fritz Perls e Paul Goodman (con Hefferline per la parte pratica) è certamente uno dei libri che hanno fatto la storia della psicoterapia. Infatti si colloca, e non solo cronologicamente, a un punto di snodo cruciale nello sviluppo della terapia psicologica. Tra i fili che dalla prima metà del secolo conducono alla terapia gestaltica e alla sua formulazione c'è la più viva e innovativa tradizione culturale europea del primo terzo di secolo, dalla filosofia fenomenologica ed esistenzialista, alla rivoluzionaria psicologia della Gestalt (Perls fu assistente di Goldstein), alla psicoanalisi, con tutti i fermenti più innovativi che ribollivano nell'istituto berlinese degli anni trenta dove Perls si formò con didatti e analisti quali Karen Horney, Helene Deutsch e Wilhelm Reich; ma c'è anche il riflesso, colto al volo con stupefacente tempismo, delle nascenti tecniche corporee, che fanno la loro comparsa negli anni trenta (anche) nei paesi di lingua tedesca. Gli influssi che partono da questo manuale, invece, non si contano. Si potrebbe dire che il lavoro di Perls, come i veri contributi alla cultura umana, oltre ad aver dato vita a una psicoterapia, è andato a permeare, in questa forma, i terreni più lontani, che della Gestalt, magari, nulla sanno.
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Edizione:2
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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SERGIO MARTINEZ 17 maggio 2018
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FABIO TEMPESTA 23 novembre 2016
Un testo veramente fondamentale per chi voglia conoscere e approfondire l'approccio della terapia Gestaltica. Il libro è diviso in due sezioni, la prima più teorica e la seconda con molti esercizi pratici. Originariamente le due parti erano invertite pertanto si consiglia di cominciare dalla parte con le esercitazioni, e naturalmente se si fanno gli esercizi la comprensione sarà maggiore. oltretutto gli esercizi sono molto stimolanti, e mirano a sviluppare consapevolezza dei nostri meccanismi interni e il nostro potenziale creativo. La parte più teorica è un pò complessa e richiede un tempo lento di assimilazione ma la fatica sarà ben ripagata!
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MARIA SORCE 14 luglio 2014
Interessante il contenuto,un po' più difficoltosa l'interpretazione