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Non so se questa sia la migliore storia del ciclo dell'ormai maturo ispettore Martin Beck; purtroppo, però, è l'ultima! Di certo "Terroristi" chiude questo bel ciclo con una storia più complessa, articolata su diversi casi e con diversi protagonisti; uno schema che verrà largamente utilizzato, negli anni successivi, dalla nutrita schiera di imitatori / allievi della coppia di Autori. La complessità dell'intreccio giustifica appieno le oltre 500 pagine, che a mio avviso non sono affatto appesantite dalle usuali digressioni politico-sociali degli Autori: anzi, ritengo tali digressioni necessarie, a noi lettori italiani di oggi, per cercare di capire un po' il tessuto della società svedese di quel periodo (pur con la tara del punto di vista degli Autori, che non è certo nascosto)
Il DECIMO dei dieci gialli del ciclo "Martin Beck". Riguardo all'edizione: sorge il sospetto che il nome di Camilleri sia stato usato per pubblicità. Basta leggere i gialli per scoprire che Sellerio li ha pubblicati in ordine sparso, senza riguardo per la sequenza originale di pubblicazione, che non è irrilevante, dato che la vita del protagonista si dipana parallelamente alle storie (tra parentesi, molti autori scandinavi moderni hanno copiato – spesso rozzamente – questa caratteristica). La sequenza corretta in cui andrebbero letti i dieci romanzi è la seguente: Roseanna (n. 638) L'uomo che andò in fumo (n. 776) L'uomo al balcone (n. 686) Il poliziotto che ride (n. 713) L'autopompa fantasma (n. 739) Omicidio al Savoy (n. 757) Un assassino di troppo (n. 665) L'uomo sul tetto (n. 807) La camera chiusa (n. 828) Terroristi (n. 867)
Vado controcorrente: per me questo romanzo è da 5, come da 5 sono stati tutti i 9 precedenti. Le critiche di chi mi ha preceduto - e che sono rispettabilissime - non tengono conto di alcuni fatti: Sjowall e Wahloo NON hanno mai avuto la pretesa di essere dei giallisti classici, quindi chi si aspetta una vicenda tipica, imperniata sulla risoluzione di un caso specifico, resta deluso. I due scrittori, fin dall'inizio della saga di Martin Beck, avevano dichiarato che volevano, attraverso le avventure di questo poliziotto e dei suoi colleghi, fare uan denuncia della società svedese. Quindi l'opera è decisamente politicizzata, e la corrente politica è quella molto in voga negli anni 60/70, vale a dire spiccatamente di sinistra, con le classiche connotazioni dell'epoca. Io personalmente non condivido molte delle critiche mosse, anche se si tratta di tempi ormai lontani, ma lo stile è a mio avviso magnifico, anche se a volte può parere arruffato, anche se spesso vengono infilate nella vicenda di base storie che apparentemente non c'entrerebbero. Sjowall e Wahloo criticano a tutto spiano, ma spesso si prendono in giro da soli, i loro personaggi sono "marxisti" che vorrebbero cambiare tutto il mondo, ma si capiusce molto bene che danno anche peso a valori come la famiglia e i figli, e normalissimi rapporti di coppia, attaccno il potere centrale politico svedese dell'epoca, ma non se la prendono con la monarchia, insomma, politicizzati sì, ma non folli. "Terroristi" è l'ultimo libro della serie, e a me è piaciuto molto: ci sono varie storie che si incrociano magari senza evidente ragione, ci sono i vecchi personaggi comparsi in tutti i libri precedenti, ci sono pagine di vero e proprio umorismo, parlo di quelle dedicate al bizzarro avvocato Braxén - Baccano. Infine, magistrale la solita traduzione di Renato Zatti.
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