Tra confessione e contraddizione. Uno studio sul romanzo di Alba de Céspedes dal 1949 al 1955

Recensione del diario-romanzo Il rimorso Una girandola di personaggi estremi, che ci si aspetterebbe di veder dissolversi nella propria inettitudine, e invece, inaspettatamente, é Isabella, la piu' posata, la persona sempre pronta ad assorbire come un foglio l'inchiostro le altrui disgrazie, a tollerare il disamore e la bestialità di chi la usa senza amarla, di chi la invidia senza capirla, anche di chi, fingendosi sua amica l'ha in segreto sempre odiata, a dissolversi. Forse, per una vertigine. Forse, per una disattenzione, la mente rubata da troppi pensieri. Forse, per la stanchezza. Di vedere. Di aspettare. Di vivere. Un diario romanzato che interseca piu' storie che hanno in comune i rimorsi: quelli giusti, e quelli che una società malata ingiustamente instilla nei protagonisti, come il rimorso della "grande Show", che si sente colpevole di non aver insistito per approdare alla camera a gas con il padre e con la sorella, ormai troppo deperiti per essere considerati "abili" al lavoro. Di estrema attualità. Un brano: "Ricordi quanto entusiasmo, alla vigilia delle elezioni del 1946? Le prime per noi donne. Sembrava che qualcosa dovesse cambiare...invece, partiti voi, mi resi conto che tutto era come prima: a uno a uno quelli che erano stati banditi tornavano, riprendevano coraggio..." Isabella. Monica Renna