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Anno edizione: 2013
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I Genesis hanno avuto tantissimi cambiamenti di formazione e quindi tantissime rivalutazioni creative e musicali. Questo disco a me piace moltissimo, in particolare il pezzo "Squonk" ed il finale "Dance on a vulcano" che sono molto progressive ma con uno stile immediato e più melodico di quelli precedenti che affermavano anche radici più hard rock (che hanno fatto da pionieri al heavy metal). Questo disco è il primo dopo l'uscita dal gruppo di Peter Gabriel (leader innovativo per il gruppo), il cambiamento si sente ma secondo me è in positivo in quanto le canzoni diventano più orecchiabili e dolci, ma al tempo stesso non cadono sul commerciale. Degna di nota anche la ballata "Mad Man Moon".
E' il primo disco dei Genesis senza il genio ed i travestimenti di Peter Gabriel. E dopo almeno tre grandi album, era logico nutrire perplessità sulla bontà dell'opera. E invece... e invece, guidati da Phil Collins nelle vesti di nuovo leader, i Genesis realizzano uno degli album migliori della loro discografia. Un disco rinascimentale, con melodie e personaggi fiabeschi, con ritmi a volte incalzanti, altre cadenzati e altre ancora smorzati quasi a livello di nenia. E' senza dubbio un album concepito sulla visione di far musica di Gabriel, ma più solare rispetto alle ambientazioni a volte gotiche che amava l'ex leader. Il disco si snoda secondo una precisa architettura. Basti pensare a quanto siano vicini, anche per la durata, i due brani che aprono e chiudono l'opera, Dance on vulcano e Los Endos. Le ballate Entangled e Mad Man Moon, la prima più dolce, la seconda a tratti più vivace, sono inframmezzate da Squonk, di difficile collocazione stilistica per musica e testo, ma di grande ed accattivante imbatto fin dal primo ascolto. In Robbery, Assault & Battery spiccano i virtuosismi di cui il gruppo è capace. Ma è con le rimanenti due canzoni che si raggiunge l'apice del disco. La canzone che dà il titolo all'album è anch'essa dalle sonorità inusuali per l'epoca e rappresenta una chiara e definitiva svolta musicale rispetto al passato, dal quale pure, comunque, trova ispirazione. Ripples, infine, è una delle canzoni più belle di sempre dei Genesis. La voce suadente di Collins ci accompagna per la prima metà, per poi farci perdere nella parte strumentale dove piano e batteria fanno da sfondo ad una chitarra sognante. E fino alla chiusura di nuovo con Collins, che ha ora tonalità più decise ma sempre inebriate, anche se... le bluegirls sono andate via. Insomma, sembra che con questo questo album i Genesis vogliano dirci "ecco, siamo qui, senza Gabriel, ma con un nuovo grande leader, bravi come prima, forse anche di più". Chi sa di musica non può non avere questo disco.
L'abbandono di Gabriel gettò nel panico i fans ,in molti decretarono la fine del gruppo e l'annuncio di un nuovo album senza il leader suscitò notevole curiosità.A sorpresa,con Collins alla voce,riuscirono a sfornare un lavoro di buon livello,senza i picchi dei precedenti ma senz'altro gradevole ed interessante.
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