Trilogia dello Sprawl: Neuromante-Giù nel cyberspazio-Monna Lisa cyberpunk

Ci casco tutte le volte. Mi ripeto sempre che il modo migliore per potersi rilassare tra un romanzo e l’altro sia un buon libro di fantascienza e puntualmente mi ritrovo catapultata tra narrazioni complicatissime, personaggi pazzeschi e trame schizofreniche. E’ il caso di questa pietra miliare della SF scritta da William Gibson negli anni 80, autore che ha avuto il merito non solo di aver pensato internet quando ancora neppure esisteva ma soprattutto di aver creato un genere letterario, il Cyberpunk che ha dato vita a centinaia di altre opere tra cui il celeberrimo manga di Masamune Shirow “Ghost in shell”. Al di là della personale fatica che ho fatto nel leggerlo (ma è un mio limite, lo ammetto), rimane l’indubbio fatto che Gibson sia una ottimo scrittore, visionario e talentuoso, capace di trascinarti in una saga dal ritmo vertiginoso e dalle ambientazioni claustrofobiche e inquietanti. Un libro che si apprezza meglio ad una seconda lettura, più in là nel tempo. E al termine delle quasi 800 pagine si ha quasi l’impressione di essersi immersi in un enorme videogame da cui esce un po’ scombussolati e con gli occhi pesti. Ma il gioco mi è piaciuto, sono pronta a ricominciare.

Dovrebbero cambiare nome e intitolare la trilogia a Mollie Million, anche se in Count Zero non c'è. Scherzi a parte è vero considerare questa trilogia la bibbia del movimento Cyberpunk.