Un libro da leggere con calma. Leggendo Tropico del cancro ci potremo perdere nei sobborghi di Parigi degli anni 20’ , tra cafè, bistrot e prostitute.
Tropico del cancro
Nell'incantata, effervescente Parigi degli anni trenta, precisamente nel 1934, viene pubblicato da un piccolo editore un libro intitolato "Tropico del Cancro": sarà la miccia di uno scandalo morale e di un'insurrezione letteraria che attraverserà tutto il secolo. Negli ambienti più conservatori si parla di pornografia, nei caffè avanguardisti si inneggia alla rivoluzione: la verità è che "Tropico del Cancro" è uno dei grandi capolavori della letteratura novecentesca, un romanzo autobiografico insostituibile per la forza e la fluidità del suo linguaggio, la potenza del suo immaginario, la vivida resa degli ambienti e dei caratteri. È lo stesso Miller a parlarci di sé in prima persona, a raccontarci dei suoi amici, dei miseri eppure vibranti quartieri che attraversano e vivono. Di ubriachezza in ubriachezza, di donna in donna, di rissa in rissa, di illuminazione in illuminazione. Con una scrittura travolgente e fluviale, che trasfigura ogni evento delle piccole, eccezionali vite che sono le vite di tutti noi, facendole diventare un'epica nuova, l'epica dell'essere umani, un'epica che cantiamo tutti ritrovando in noi la sete di libertà di questo scrittore. Con contributi di Mario Praz.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2013
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Vittorio Cammerucci 17 gennaio 2020
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Ingredienti: la vita da bohemienne di uno scrittore americano nella Ville Lumiere, un'esistenza contornata da cimici, prostitute, alcol e fame, giornate trascorse tra bevute, vagabondaggi e svogliate ricerche di lavoro, riflessioni su un mondo sempre più evoluto ma senz'anima. Consigliato: a chi vive in maniera alternativa con spirito critico e disimpegno, a chi pensa libero dalle catene del lavoro, del successo e del denaro. Mi sento di consigliare questo libro, è uno di quelli che bisogna aver letto.
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La vita da bohemienne di uno scrittore americano nella Ville Lumiere, un'esistenza contornata da cimici, prostitute, alcol e fame, giornate trascorse tra bevute, vagabondaggi e svogliate ricerche di lavoro, riflessioni su un mondo sempre più evoluto ma senz'anima. Consigliato: a chi vive in maniera alternativa con spirito critico e disimpegno, a chi pensa libero dalle catene del lavoro, del successo e del denaro. Mi sento di consigliare questo libro, è uno di quelli che bisogna aver letto.