L'uccello di fuoco (180 gr.)

L’Uccello di fuoco può essere definito una delle opere più importanti di Igor Stravinsky, non solo perché fu il primo dei diversi balletti che il grande compositore russo scrisse per i Ballets Russes di Sergei Diaghilev, ma anche perché gli offrì la possibilità di mettersi definitivamente in luce nel panorama concertistico internazionale. Se messo a confronto con gli altri balletti scritti da Stravinsky nella prima fase della sua carriera, come l’estatica ma molto marcata Sagra della primavera, l’Uccello di fuoco presenta una scrittura di gran lunga più melodica e delicata. In questo straordinario lavoro è possibile notare inconfondibili reminiscenze dello stile di Rimsky-Korsakov e di Ciaikovsky e le caratteristiche costruzioni armoniche del Tardo Romanticismo, che contribuiscono a conferirgli il fascino della grande tradizione russa. Nella sua interpretazione Dorati adotta un approccio scintillante, potendo contare su un’orchestra in grado di esprimere una tavolozza sonora ricchissima di colori. In questo modo, l’ascoltatore ha la possibilità di seguire nel modo migliore lo sviluppo dei motivi finemente cesellati, che costituisce uno dei tratti salienti delle opere giovanili di Stravinsky e in particolare dell’Uccello di fuoco. Molto opportunamente, questa trasparenza quasi cameristica viene preservata anche nei passaggi più forti, al punto che il suono esce dai diffusori con un timbro brillante e molto fluido.