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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2021
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Finalista del premio Lattes Grinzane 2020
Sulla scia di grandi autori quali Nabokov e Roth, l’acclamato autore della Simmetria dei desideri e Tre piani ci mostra come la vita stessa di uno scrittore possa diventare autentica letteratura.
«Spettacolare come fuochi d’artificio, sicuramente il miglior romanzo di Eshkol Nevo» – Nurit Gertz, 103 FM
«Convincente, meraviglioso, non riuscirete a metterlo giú» – Rivka Michaeli, 103 FM
«Originale e meravigliosamente scritto… un mix molto sofisticato e giocoso di finzione e realtà» – Ido Balas, Mako
«Un tempo mi alzavo felice e oggi mi alzo triste. Non sono certo di sapere il perché»
Cosí comincia questo struggente e, insieme, feroce romanzo in cui, sotto l’occasionale forma di un’intervista a un sito internet, uno scrittore provvede a mettere a nudo il suo cuore. Le risposte, che si susseguono come «fuochi d’artificio», non risparmiano nulla: passioni, amori, inimicizie, tradimenti, la stessa apparente vanità dell’esercizio della scrittura, magnifica via di fuga quando la vita imbocca sentieri troppo stretti, ma futile scappatoia quando la vita arranca miseramente per la via, e la donna amata non trova piú in te la felicità, la figlia abbandona casa, l’amico si ammala. Non c’è scrittore, è noto, che non menta nelle interviste, che non risponda, appunto, da scrittore, in maniera calcolata, cauta, misurata. Un’ipocrita precauzione che non alimenta queste pagine, che non costituiscono per niente un educato diario intimo. Sono pagine in cui irrompe la verità nuda e cruda, divertente, triste, scandalosa, politicamente scorretta, una verità cosí vera da aprire non soltanto le porte alle stanze nascoste di una vita, ma da mostrare persino come al suo centro si insedi spesso la piú spudorata menzogna. Dai quesiti piú banali: Cosa la spinge a scrivere?, Come descriverebbe la sua giornata lavorativa? a domande di carattere piú intimo: Che tipo di bambino era? fino ad arrivare agli interrogativi temuti da ogni fragile anima: Quand’è stata l’ultima volta che le si è spezzato il cuore? lo scrittore danza, con le sue risposte, sul proprio abisso personale, su quella voragine che costituisce la zona d’ombra di ogni singola esistenza.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Molto bello. Però molto complicato, ambiguo e ambivalente.
Nevo ha scritto con L’Ultima intervista uno dei suoi libri più belli, dove alla sapienza nell’organizzare una struttura inedita narrativa, quella dell’intervista, si unisce l’abilità nel fondere due piani – dei fatti e della memoria, della visione e della coscienza morale – sempre intermittenti e capaci di confondere il lettore. Comincia così una sfida tra il narratore e lo scrittore ricca di colpi di scena, un appassionante viaggio nei meandri del vero e del verosimile. Un romanzo magistrale. Una scrittura inesorabile e piena di compassione, in equilibrio fra il racconto forse biografico – distillato purissimo della vicenda umana – e le note dolenti del tempo che trascorre e si consuma. E nel susseguirsi di episodi esilaranti, pensieri «colti», storie e idee di storie, riflessioni ironiche, dinamitarde, luminose, viene fuori il libro di un intellettuale che vuole essere “onesto”, di un uomo che si è buttato nel mondo a modo suo, per raccontarcelo. Ma il romanzo è anche un ritratto tagliente di Israele, di un paese e delle sue trasformazioni laceranti ma è anche un romanzo pieno di tenerezza, e di quell’amore tormentato che ognuno prova nei confronti della famiglia e degli amici e del posto in cui è nato. Ecco, certi luoghi del libro mi fanno sentire nostalgia per lo stupore, stordito dalla forza della scrittura ma anche dalla sua leggerezza. "Il mondo non è affatto ordinato. È un casino. Io non cerco mai di metterlo a posto". La citazione è del fotografo Garry Winogrand e potrebbe essere il manifesto di questo romanzo. Non c'è saggezza nel processo creativo dell'artista o dello scrittore ma una momentanea chiaroveggenza gli permette di riconoscere i tratti di quella misteriosa follia che chiamiamo normalità. La scintilla persiste per un attimo anche durante la lettura. Poi si torna, come ogni giorno, ad affannarsi per trovare un senso nelle cose del mondo, cioè a cercare di eludere il nulla. Eshkol Nevo scrive una storia carica di suspense emotiva e realismo, una riflessione sul ruvido presente, sul sogno caparbio e irrinunciabile dei sentimenti. È un magico narratore, riesce impeccabilmente a sondare l'intimità degli animi, ne rimarrete affascinati.
Recensioni
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