L'uomo che sussurrava ai cavalli

Apparentemente questa è la storia di Grace e Pilgrim, il suo cavallo, dopo un grave incidente durante il quale la prima ha perso un arto inferiore e il secondo ha rischiato di morire. Pilgrim doveva essere soppresso a causa delle gravi condizioni – che lasciavano seri dubbi sulla sua sopravvivenza – ma dopo le minacce della madre di Grace, Anne, il cavallo non viene soppresso, ma piuttosto subisce un sacco di interventi dolorosi che lo rendono pazzo. Per riallacciare il rapporto con la figlia e cercare di curare Pilgrim, Anne decide di intraprendere un lungo viaggio e raggiungere nel Montana un uomo che si dica sia capace di trasformare i cavalli, Tom Booker. Vorrei poter dire qualcosa di positivo su questo libro, che lo stile era scorrevole, che le descrizioni fossero accurate, mi sono sforzata di pensare a qualcosa, ma davvero non l’ho trovata. Ho letto tante storie d’amore che non mi sono piaciute, magari perché scontate o tutte uguali, ma qualcosa di positivo l’ho sempre trovato, anche fosse solamente il fattore risate. Eppure in questo non trovo nulla: la sera dovevo letteralmente impormi di leggere, mi costringevo e la lettura andava molto a rilento e non riuscivo a leggere più di due pagine a volte; non parliamo poi di certe cose che fanno girare letteralmente lo stomaco o feticismi impensabili. Sarò anche una mosca bianca, poiché nella stragrande maggioranza di casi ho letto solo recensioni positive, ma io questo libro non lo consiglierei né ora né mai.

Scritto con dovizia di particolari ottima anali psicologica dei personaggi.

Leggendo i commenti mi sarei aspettato qualcosa di più. Invece mi sono trovato a leggere un romanzo di una banalità e prevedibilità spiazzanti. Ho avuto la sensazione che in molte pagine l'autore abbia cercato a tutti i costi di emozionare il lettore ma, almeno con il sottoscritto, non ci è riuscito per niente.