Un uomo senza patria

Questo libro di Kurt Vonnegut, raccoglie dodici interventi inizialmente pubblicati sulla rivista "In These Times", subito snobbati dalla grande editoria americana e successivamente ripubblicati da una piccola casa editrice indipendente. Qui, Kurt Vonnegut punta la sua penna arguta e affilata, contro una serie di elementi che contraddistinguono la società moderna ovvero l’umanità che vive giorno per giorno e che continua a distruggere la Terra oppure contro la tecnologia che toglie manodopera, contro i suoi connazionali mossi soli dall’amore verso il denaro, contro la classe politica americana priva di coscienza e affamata di potere, contro qualsiasi tipo di guerra ma soprattutto contro quel sogno ormai fallito di diventare un’America generosa e ragionevole. E all'improvviso, ti viene in mente Donald Trump...

Dell'autore (e uso i due punti nonostante l'invito di K.V. a non farlo!): uno dei volti di un' America socialista e sensibile, dall'umorismo creativo ed alternativo. Uno scrittore che attraverso una critica amara della sua patria ci induce ad amarla ancora. Del libro: l'ambiente, l'habeas corpus, la fraternita', il "dick" degli svedesi, la scrittura creativa, la politica dei ciarlatani questi i temi affrontati con grande originalita', sempre a meta' tra il pragmatismo americano ("salvateci la vita e salvate anche la vostra") e la disillusione ("we are here to furt around!").

e che vuoi aggiungere su un autore cosí? Bravi a minimum fax per la raccolta, la veste grafica interna é molto piacevole. Il contenuto é Vonnegut: caustico, dissacrante e tanto intelligente. E pure lui se n'é andato...consoliamoci con gli scritti che ci ha lasciato.