Siamo sempre in Francia nel 1642, il nostro eroe D’Artagnan ormai è un uomo rispettato è tenente dei moschettiere temuto dai traditori del re. Il cardinale Richelieu è morto a sostituirlo c’è il cardinale Mazzarino . Il nuovo re Luigi XIV è solo un bambino a occuparsi del regno è la madre la reggina Anna D’Austria. I compagni d’avventura ormai non più moschettirei - alla fine del primo libro: Athos si è ritirato in campagna, Porthos è diventato un ricco signore e Aramis si è fatto prete- hanno idee politiche diverse ma sono sempre uniti dalla grande amicizia che nel primo volume gli ha resi inseparabili. Questo secondo libro è contorto , è un romanzo nel romanzo più storie si avvicendano nel racconto per sbrogliarsi solo verso la fine.
Vent'anni dopo
Sono passati vent'anni dalle avventure giovanili di D'Artagnan e dei suoi invincibili amici, ma i vecchi ex moschettieri non hanno perso il gusto per le avventure e, anche se le vicende storiche li possono portare in campi avversi, la loro amicizia rimane salda e indissolubile. Edizione con un'introduzione di Emanuele Trevi. "Per chi ama la vita di ventura, le guasconate e le cucine omeriche. Ma anche per chi si commuove per un raduno nel tempo perduto dell'amicizia. Perché "Vent'anni dopo" è un libro di ritrovamenti e di rimpatri, che vena di malinconia e di sfida ogni avventura. Un duello con l'età che divide, con l'oblio che cancella, con la natura umana che è sempre incompleta. In barba ai cardinali superstiziosi, alle regine in pericolo e alle guerre civili." Fabio Stassi
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Traduttore:
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Anno edizione:2009
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Daniela Moi 28 novembre 2017
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Seguito de “I tre moschettieri”, “Vent’anni dopo” è l’occasione che Dumas offre ai lettori per continuare a seguire le vicende dei quattro eroi in età matura. Per ogni personaggio vengono radicalizzati gli aspetti caratteriali che erano ancora acerbi ai tempi del primo volume. Adesso un ardore e un senso del comando più spiccati per D’Artagnan, una più forte religiosità per Aramis, una profondissima nobiltà d’animo per Athos e il prode sostegno di Porthos rappresentano il punto di forza per il gruppo dei quattro amici, che, ancora una volta, trionferanno uniti in nuova strabiliante avventura.
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Ecco la seconda puntata della saga dei Tre moschettieri. Confesso di essere stata un po’ prevenuta prima della lettura perché pensavo che Dumas non potesse assolutamente eguagliare o superare il libro precedente. E in parte mi sono ricreduta. In effetti ne I tre moschettieri c’era la freschezza, il divertimento, la spacconeria, le “guasconate” dei nostri eroi che affrontano le avventure e le trappole con l’incoscienza della giovinezza. In questo secondo romanzo i nostri eroi sono più maturi, ragionano di più e sanno operare delle scelte di comportamento più oculate ed attente. Le avventure comunque non mancano e soprattutto nella seconda parte del romanzo si susseguono i colpi di scena inaspettati e avvincenti. Poi Dumas si concede una critica più pungente contro il desiderio del potere fine a se stesso, che condizione e degrada la vita sociale ed affettiva. I personaggi storici qui ne escono piuttosto malconci, come Anna d?Austria o il Cardinale Mazzarino!!. Lo stile è perfetto, incalzante, spesso avvincente!!