Venti corpi nella neve. Il commissario Serra indaga a Case Rosse

Anche per me tre di incoraggiamento... Si fa leggere ma non è particolarmente avvincente, forse il modo di scrivere non crea quell'attesa che mi aspetto da un thriller ... si può fare di più...

Bello. Il romanzo scorre veloce; i personaggi sono persone che potresti conoscere nella realtà. Non ci sono descrizioni pedanti o perdite di tempo perché l'indagine incalza il commissario Serra e il lettore. Dai fatti del 1995 si torna indietro di cinquant'anni fino ad una strage fascista del '45 e allora tutto si chiarisce ed il finale è concitato come tutto il romanzo

Soddisfatta a metà dopo aver letto questo esordio di Pasini. La lettura è scorrevole e le 320 pagine non annoiano di certo il lettore. La vicenda è interessante e riporta, grazie a diversi cenni storici, alla Seconda Guerra Mondiale. A mio avviso, due le note stonate: la poca verosimiglianza di alcuni passaggi, ma soprattutto la mancanza di originalità! Fin dalle prime pagine si ha l'impressione di trovarsi di fronte a qualcosa di già letto. "La Danza" del commissario Serra richiama chiaramente "Il Fatto" del commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni, mentre l'ambientazione e le atmosfere assomigliano molto a quelle di "XY" di Veronesi. Insomma, a Pasini non mancano i buoni presupposti per diventare uno scrittore apprezzato, ma è necessario qualcosa in più per convincere. In attesa di leggere il prossimo romanzo, voto 3 di incoraggiamento.