Vento rosso e altri racconti

«Soffiava il vento del deserto quella notte. Era uno di quei Santa Ana torridi e secchi che scendono dai passi tra le montagne e ti arricciano i capelli, ti fanno saltare i nervi, ti irritano la pelle. In notti come queste ogni bevuta finisce in una scazzottata. Mogliettine mansuete passano il dito sul filo dei coltelli da cucina e studiano i colli dei mariti. Può succedere di tutto. Puoi anche berti un bel bicchiere di birra in una sala da cocktail.» Linguaggio formidabile, fulminante da noir doc; che l'abbia inventato lui, il noir?... Hotel che di hollywoodiano hanno solo una relativa vicinanza geografica; detective scaltri e fumosi raramente sotto l'uno e novanta, donne fatali con piccole pistole, sbirri dal diretto facile corrotti dall'whiskey e dal sole dell'Ovest, cattivoni come faine alla Roger Rabbit. Basterebbe raggruppare solo gli incipit di questi sette racconti per farne il 'Se una notte d'inverno un viaggiatore' paradigmatico dell'hardboiled: «All'una del mattino Carl, il facchino notturno, abbassò la luce delle ultime tre lampade nell'atrio principale del Windermere Hotel. Il tappeto blu divenne un po' più scuro e le pareti si ritirarono in un limbo remoto. Le sedie si riempiono di ospiti ombra. Negli angoli le memorie erano simili a ragnatele.» Nel suo genere, spettacolare!

E' stato il primo libro da cui ho iniziato per conoscere Raymond Chandler e nel complesso l'ho trovata una bella raccolta. Le storie sono semplici ma ben congeniate e ciò che le esalta maggiormente è sicuramente il suo stile di scrittura: tagliente e geniale, dialoghi mai banali e descrizioni ove servono, per farti immergere in una perfetta atmosfera noir. Tra le mie storie preferite "Le perle sono una seccatura" e "Il Re in giallo", oltre a "Vento Rosso" e "La matita" con protagonista il detective privato Philip Marlowe.

Una raccolta di racconti in puro stile Chandler. Linguaggio asciutto e pungente, personaggi cupi e una trama che va dritta al punto, senza giri di parole