nel complesso un bellissimo libro
Le vergini delle rocce
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"Certo, ci sentiamo molto lontani dal culto del 'dominatore', e il sogno di restaurare la gloria di Roma mediante i propri lombi, incerti nella scelta di tre improbabili principesse di razza stanca, ma in trepida attesa, urta il nostro intelletto etico. Ma che del suo stile D'Annunzio fosse, sì, dominatore assoluto, questo è arduo negarlo. E mentre cade il sogno folle del Re di Roma, resta, superbo, il Signore dell'Officina, che ha vergato con mano febbrile l'affascinante manoscritto delle "Vergini delle rocce"." (Pietro Gibellini)
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Anno edizione:2010
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Stefania Bavieri 17 maggio 2020
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È senza dubbio il romanzo in cui è più presente l’influenza di Nietzsche, seppure trattata in modo alquanto vago, il concetto di superuomo è il punto cardine dell’opera. Rimanda quasi alle tre metamorfosi narrate nello Zarathustra, la cui trasformazione finale dal leone porta alla nascita del fanciullo, della nuova creazione, del nuovo fondamento su cui l’umanità stessa dovrà porre la propria esistenza. Un classico del primo decadentismo, Sommariamente una prosa scorrevole e raffinata, come solita di D’Annunzio! Invito a leggere quest’opera e continuare con “il piacere” o “l’innocente”, per andare affondo nella letteratura di D’Annunzio e per carpire fino in fondo l’evoluzione della sua opera letteraria!
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Amalia Gaudio 14 maggio 2018
Il romanzo di Claudio Cantelmo è, per certi aspetti, un romanzo difficile da leggere oggi. Lo è per la scrittura, tipica di d'annunzio, ricercata e artificiosa, inattuale, una scrittura che faceva indignare già Pirandello. Leggere D'Annunzio, tuttavia, è ancora possibile e necessario, perché i suoi personaggi, eroi di fine ottocento, possono rivelarci le potenzialità e i limiti dell'uomo, e offrirsi come interessante spunto di riflessione per noi lettori moderni. Edizione Bur che porta il prestigioso nome di Pietro Gibellini: la migliore!