Il viaggiatore

Prima di leggere le nuove pagine di Arianna Veronesi, dovrete chiedervi se siete in grado di controllare la vostra claustrofobia latente e se siete disposti a intraprendere un viaggio ai confini con l’ossessione, forse con una forma morbosa di paranoia… la vostra paranoia. Arianna è una scrittrice complessa, sebbene il linguaggio e il suo stesso stile siano facilmente assimilabili e comprensibili. Non incontrerete alcuna difficoltà nel catturare le parole che, riga dopo riga, scivoleranno dentro i vostri occhi fino a conficcarsi nei meandri più reconditi della vostra mente, ma vi riscoprite impossibilitati a uscirne illesi. Parlo di “complessità” in quanto ciò che inizialmente appare, in realtà non è. Oltre…. Troverete molto spesso questo avverbio durante il suo viaggio tortuoso, tra le sabbie del deserto, tra lo scambio epistolare con un’immagine, sulle rive di un lago, dentro il tempo. Penetrerete in un rituale scaramantico, un’invocazione quasi propiziatoria per addentrarvi in ogni nuova esplorazione all’interno della “vita – non/vita”: una specie di nenia, un frammento, un contatto col “presente – assente” della realtà. Vi libererete degli inutili secondi, vi stordirete con profumi inebrianti e scoprirete di non aver compiuto un solo passo verso la salvezza; imbrigliati e immobilizzati tra le spire soffocanti e sempre più oppressive del budello della logica, sentire l’urgenza di respirare ogni attimo della vita, una volta terminato questo crudele trasporto nella vostra psiche, poiché non riuscirete ad adattarvi. Con una disarmate semplicità, Arianna vi condurrà “Oltre” le vostre paure.