Mark Twain, attribuendo il racconto (tenuto a lungo nel cassetto perché quasi inaccettabile per la società puritana in cui viveva, ... ancora oggi credo sia scandaloso per un credente!) ad un marinaio, ci racconta le avventure "vissute" dal capitano Stormfield dopo morto. Anzitutto il lungo viaggio per raggiungere il Paradiso. Poi la vita in Paradiso (parte in cui, tra l'altro, evidenzia l'assurdità di certe idee sul Paradiso assolutamente comuni tra i cristiani). Infine una parte, con cui formula una spassosissima satira verso uno zio ricco ma avaro, su come in Paradiso verrebbero gestite le richieste/preghiere di noi umani. Il romanzo è breve (meno di cento pagine), divertente, stimolante. Immeritatamente poco conosciuto in Italia. Forse perché sproporzionatamente costoso (si può invece trovare il testo in inglese praticamente gratis!), sia nell'edizione cartacea che digitale (... che sia per frenarne la diffusione e così non rischiare di turbare qualche bigottone?)
Viaggio in paradiso
Iniziato nel 1870 e giacente per anni in una cassaforte, pubblicato poi sullo "Harper Magazine" del dicembre 1907 e del gennaio 1908 e un anno dopo in volume (ma i primi due capitoli usciranno soltanto postumi), il Viaggio in Paradiso è fra le opere migliori del grande scrittore americano Mark Twain, quella che meglio di ogni altra, secondo George Bernard Shaw, permette di entrare nel suo universo di scrittore. Si tratta di una specie di fantasia 'americana' sull'oltretomba, visto come un luogo completamente all'opposto delle nostre più 'verosimili' e rosee aspettative; ed è in effetti una bolgia indescrivibile di situazioni quella che travolge il protagonista, il vecchio lupo di mare capitano Stormfield, in un crescendo umoristico irresistibile.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2001
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SERGIO MARTINEZ 06 ottobre 2019
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SERGIO MARTINEZ 06 ottobre 2019
Mark Twain, attribuendo il racconto (tenuto a lungo nel cassetto perché quasi inaccettabile per la società puritana in cui viveva, ... ancora oggi credo sia scandaloso per un credente!) ad un marinaio, ci racconta le avventure "vissute" dal capitano Stormfield dopo morto. Anzitutto il lungo viaggio per raggiungere il Paradiso. Poi la vita in Paradiso (parte in cui, tra l'altro, evidenzia l'assurdità di certe idee sul Paradiso assolutamente comuni tra i cristiani). Infine una parte, con cui formula una spassosissima satira verso uno zio ricco ma avaro, su come in Paradiso verrebbero gestite le richieste/preghiere di noi umani. Il romanzo è breve (meno di cento pagine), divertente, stimolante. Immeritatamente poco conosciuto in Italia. Forse perché sproporzionatamente costoso (si può invece trovare il testo in inglese praticamente gratis!), sia nell'edizione cartacea che digitale (... che sia per frenarne la diffusione e così non rischiare di turbare qualche bigottone?)