Le vie della katana

Quant’è cambiato il Paese, quello legale e quello che serpeggia appena sotto la sua pelle? Come sempre nel miglior poliziesco, in quest’ampia raccolta di racconti ci si appassiona, si spasima, si ride e si riflette, mentre ci si immerge nel mondo nero, con la corruzione serpeggiante dalle forze dell’ordine alla politica, il ruolo dei servizi segreti in contesti nazionali e internazionali, la criminalità organizzata nel suo adattarsi al mutare dei tempi, l’immigrazione. Poliziotti e agenti segreti, malavitosi e nostalgici della lotta armata, politici e faccendieri, uomini e donne vessati alla ricerca di una qualche forma di riscatto raccontano l’Italia da Nord a Sud – Milano è l’ambientazione privilegiata –, tracciando la fitta trama geografica del Male e allargando le loro reti fino al Pakistan, alla Cina, perfino all’India di Salgari. Perché “mille sono le vie della katana per trafiggere il cuore perverso”. Colaprico conferma la sua vena creativa che mescola fantasia e realtà, in una ricchezza di registri dal serio all’ironico al disincantato, passando anche per toni più intimi e inconsueti. Sulla scena, il mondo originale che racconta da sempre: l’ispettore Bagni, l’ex agente di sicurezza Corrado Genito, il maresciallo Binda, e poi nuovi personaggi inventati o appartenenti alla nostra cronaca e alla nostra storia, grotteschi o eroici, carichi di anni o giovanissimi, vittime o carnefici – senza che si possano distinguere a prima vista gli uni dagli altri.