Una vita da libraio

Un libro triste ed inutile, cadaverico. Mi auguro che la libreria chiuda i battenti, non essendo riuscita a raggiungere null'altro che la banalità prosaica del commercio. Qualcuno lo definisce umorismo, scozzese, presumo, io lo chiamo in altro modo. Una vera doccia fredda, questa sì scozzese. Sine qua non, ovviamente sine ira ac studio, o giù di lì. Mi stupisce, un poco, ma è prevedibile, il numero, non esiguo, di commenti positivi. Dopo che si sono sborsati ben...euro, per questa presa in giro, chi ammetterebbe di aver buttato all'aria, o in altri luoghi meno rassicuranti, così tanti denari? Io ho avuto la fortuna di riceverlo gratis, ed è già caro.

Niente di trascendentale, ma alla fine ti affezioni a tutti i personaggi, sopratutto al gatto e ti viene voglia di volare in Scozia per visitare Wigtown. Mi ha lasciato di stucco l epilogo, dopo più di 350 pagine in cinque secondi stravolge tutto.

Non è uno di quei libri che ti cambia la vita. È un libro leggero, frivolo, con una buona dose di ironia che fa sorridere il lettore. Nel complesso mi è piaciuto. Mi sono affezionata ai personaggi e, una volta chiuso il libro, mi è venuta una gran voglia di visitare Wigtown.