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Ho letto tutti i suoi gialli. Mi piace il ritmo narrativo, le atmosfere cupe e il modo in cui dipana le sue storie. Uno degli autori di gialli che più amo
A Reykjavik Gudlaugur Egilson, portiere, tuttofare e a dicembre Babbo Natale in un lussuoso albergo, è stato ucciso con una coltellata al cuore nella sua stanzetta nel seminterrato. Portava il costume da Babbo Natale, ma aveva i pantaloni abbassati e indossava un profilattico. Il commissario Erlendur Sveinsson, il vice Sigurdur Oli e la detective Elinborg conducono le indagini. Gulli, che conduceva una vita solitaria e non aveva amici, da bambino era stato una straordinaria voce bianca, perduta però con la pubertà. Il colpevole ha forse lasciato tracce di DNA ma due sono le piste principali: la prostituzione e il collezionismo di dischi rari. Lo spunto iniziale è intrigante, poi, però, la storia s’impantana nei problemi familiari e nelle ossessioni personali di Erlendur fino alle ultime pagine, con un improbabile colpo di scena finale a sorpresa. Sveinsson non è un poliziotto d’azione, preferisce giungere al colpevole attraverso indizi e interrogatori, ma qui fa un processo ai sentimenti: la mancanza di empatia non è reato. E’ un uomo solo e triste, oppresso da antichi ricordi e sensi di colpa, x un fratello perduto da bambino durante una tormenta, x il fallimento nel suo ruolo di marito e padre. Il romanzo tratta un tema spinoso: i maltrattamenti, fisici e psicologici, subiti dai bambini da parte dei genitori. Alcuni sfogano sui figli la rabbia x un momento difficile della vita, altri impongono loro le proprie scelte fantasticando gloria, denaro e fama, un riscatto ai propri fallimenti e delusioni. E’ difficile il ritorno nell’anonimato per chi ha avuto una celebrità precoce ed effimera. E’ un romanzo introspettivo su drammi psicologici, come la pedofilia, lo stupro, l’omosessualità. Questi temi diventano però ossessivi e dominanti rispetto alla storia gialla: nell’Islanda di Indriđason gli omicidi sono forse rari, ma tutti sembrano avere urgente bisogno di uno psicanalista, a cominciare dal depresso Erlendur e dall’odiosa figlia drogata.
Sono sempre piu' convinta che le indagini e le vicissittudini personali dell'agente Erlendur meritino di essere seguite!
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