Vox - Christina Dalcher - copertina
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Vox
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Descrizione


Puoi dire non più di 100 parole al giorno. Ma solo se sei una donna.

«Se improvvisamente ti fosse imposto un numero limitato di parole al giorno, cosa faresti per essere ascoltata? Vox interpreta alla perfezione lo spirito del nostro tempo» - Vanity Fair

«Un Racconto dell'ancella per la nostra epoca, che ci ricorda quanto sia preziosa la possibilità di far sentire la propria voce» - Elle UK

«Un romanzo che ci fa riflettere e che trasmette un messaggio davvero potente» - Publishers Weekly

Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere. Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto. Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l'unica che ora ha la possibilità di ribellarsi. Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Limite di 100 parole raggiunto.

Dettagli

6 settembre 2018
416 p., Rilegato
9788842931386

Valutazioni e recensioni

  • Valeria Ronchi

    Vox è molto di più di un romanzo distopico, è un racconto attuale, spaventoso, che ritrae una politica sociale statunitense allarmante. Una società sessista, fortemente attaccata al maschilismo, integralista e orribilmente razzista che si va sempre di più affermando. È così che diventeremo? È questo che accadrà anche noi, se non facciamo nulla per fermarlo? Questa è la riflessione che vuole far fare la Dalcher al lettore, ma soprattutto ricordare il potere della rivoluzione e di come ognuno di noi deve agire, perché anche l’indifferenza è una colpa. La scrittura della Dalcher è scarna, sottile e pungente come una lama, velata da una profonda malinconia e rassegnazione per buona parte del libro. La narrazione all’inizio è lenta, estenuante, diventando via via più ritmata e ricca di colpi di scena. Il finale, tuttavia, mi ha deluso. L’ho trovato molto affrettato, quasi troncato in alcuni punti, e non sono riuscita a emozionarmi come mi succede sempre alla fine di un libro, lasciandomi invece con l’amaro in bocca. Vox è un romanzo frustrante, che fa arrabbiare, non è perfetto ma lo consiglio a tutti voi perché il messaggio che racchiude è un monito per tutti noi: “Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all’azione. (E. Brurke)”

  • Serena Anzelmo

    Avevo grandi aspettative prima di cominciare a leggere questo romanzo. La trama mi sembrava davvero avvincente e originale, ma dalla lettura dei primi capitoli ho constatato che le descrizioni erano molto deboli, i dialoghi genitore-figli improbabili, per non parlare del finale: totalmente privo di spiegazioni come se ci fosse stato un taglio tra la scena clou e il finale stesso. Andava sviluppato meglio, l'idea era molto valida, ma la caratterizzazione della protagonista è risultata davvero carente, sia nei dialoghi che nell'azione. Lo sviluppo della storia, anziché essere concentrato sul mondo distopico, verte sui problemi sentimentali della protagonista. Pensavo fosse un distopico e invece era un romanzo rosa...

  • MALGARI SCHIFANI CORFINI

    ho iniziato a leggerlo verso le 22 e ho letto le ultime righe alle 5 del mattino. Malgrado la trama improbabile, sono riuscita a calarmi nella storia : l idea è buona e originale, indubbiamente mi ha preso e il romanzo ha tenuto un buon ritmo quasi fino alla fine. Tuttavia non lo rileggerei e non lo consiglio per una serie di motivi: - mi ha deluso moltissimo il finale, scontato e tirato per i capelli, come se l autrice avesse deciso che il libro dovesse finire in qualche modo e quindi abbia scelto la via più facile. (addirittura durante un funerale l autrice fa intervenire una morta) - il rapporto familiare, i dialoghi,sono poco realistici, rapportandoli alla situazione descritta e poco coinvolgenti, non c è l”anima” - i personaggi sono stereotipi e anche molto poco credibili (il marito, poi...) e allora, perché sono stata sveglia tutta la notte a leggerlo, visto che queste critiche sono piuttosto pesanti? perché è scritto in modo scorrevole e fino all ultima delusione finale si legge tutto d un fiato, aspettando di scoprire come va a finire: insomma, quello che è veramente riuscito è il thriller, il fatto che fino all ultimo si vuole scoprire cosa alla fine sia successo. Ripeto, non lo consiglio e non lo rileggerei. Lo regalerò per Natale a una tizia che non mi è troppo simpatica, ma alla quale , noblesse oblige, devo fare un regalo

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