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Anno edizione: 2016
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Alan Moore fa riferimento alle Satire di Giovenale per il titolo di in questa serie a fumetti pubblicata tra il 1986 e il 1987 dalla DC Comics. La questione che pone l’artista inglese è “Chi controlla i guardiani?” The Watchmen, appunto. Il problema è che i supereroi di Watchmen sono più reali di quanto si possa pensare. . Come Giovenale fu stimato dai suoi contemporanei per aver messo in mostra i vizi della società romana attraverso le sue satire, così Watchmen prende in esame le contraddizioni dei supereroi in costume, analizzandone vizi e difetti, invece di focalizzarsi sui suoi poteri speciali, come nello schema del fumetto tradizionale. Altra peculiarità, riescono a risolvere problemi soltanto lavorando uno accanto all’altro. Pura logica collaborativa, anche tra supereroi. I fumetti sono una forma d’arte che unisce immagini e testi. Uniscono gli elementi narrativi della narrazione con l’arte della cura dell’immagine del cinema, per ottenere un prodotto che è in grado di narrare una storia con un’ottica diversa. “Fumetto è collaborazione” come dice il nostro amico Steo. La storia di Watchmen è ambientata in piena guerra fredda. Il disastro atomico è alle porte e la tensione tra Stati Uniti e Unione Sovietica è altissima, anche perché nelle fila americane troviamo un individuo, Jon Osterman alias “Dr Manhattan”. “Questo mondo, il mondo reale… per lui è come camminare nella foschia e le persone sono come ombre, come ombre nella nebbia.” (Laurie parlando del Dr. Manhattan) Il Dr Manhattan è stato vittima di un esperimento scientifico che lo ha reso capace di fare cose che rasentano il divino. Tutto ciò crea una superiorità sia strategica che economica rispettosi sovietici. Un po’ la storia di Rocky contro Ivan Drago, molto più complessa però. La legge ha dichiarato illegale la professione di vigilante mascherato. L’unico a praticarla è Rorschach (Walter Kovacs), che è anche la voce narrante della storia. Watchmen si configura come un vero e proprio intreccio, dove oltre a numerosi flashback, troviamo anche un meta-fumetto: I Racconti del Vascello Nero, una “storia dentro la storia". Il fumetto viene letto da un giovane ragazzo che sta sempre seduto a fianco ad un'edicola, il cui proprietario discute degli ultimi titoli dei giornali coi propri clienti. La trama di questa storia è una sorta di commento al racconto principale, che anticipa un po’ le logiche attuali della televisione, in cui i talk show non fanno altro che commentare gli altri programmi televisivi. Ciascun capitolo, ad eccezione di quello finale, è poi concluso da una serie di documenti fittizi: articoli di giornale, libri, fumetti, presentati come se fossero stati estratti dai media del mondo di Watchmen, così da darne un quadro più completo ed articolato. Così, ad esempio, il rapporto della polizia sull'arresto di Rorschach e il suo rapporto psichiatrico permettono di svelare dettagli personali della sua vita privata e come egli sia visto dalle persone con cui si trova a venire in contatto. Una meta narrazione che permette di dare un senso al tutto, anche se come disse lo stesso Moore: “Watchmen era diventata così un'opera che poteva essere compresa pienamente solo dopo diverse letture.” In Italia Watchmen appare per la prima volta tra il 1988 e il 1990 come inserto di Corto Maltese: in questa versione, però, furono eliminati i testi “complementari” che si trovano al termine di ogni capitolo dell’edizione originale.
Watchmen, scritto dal maestro Alan Moore e disegnato da Dave Gibbons, è senza dubbio il miglior romanzo grafico di tutti i tempi. Perchè? La sua trama è accattivante e coinvolgente, la narrazione è innovativa e offre molti spunti di riflessione, i personaggi sono originali e hanno un grosso spessore psicologico e i disegni sono realistici e perfetti per la storia. Ambientato nel periodo della guerra fredda in un'America cinica, dispotica, ostile e in conflitto con i sovietici, un gruppo di supereroi ormai sciolto dovrà capire chi ha ucciso un loro ex compagno e perchè. Un gioiello della nona arte che ha cambiato il modo di fare fumetti non solo di supereroi e che in definitiva non può mancare negli scaffali delle librerie degli appassionati.
Who watches the watchmen? Chi sorveglia i guardiani? Possiamo tranquillamente dire che per quanto concerne i supereroi c'è uno spartiacque, ed è rappresentato proprio da quest'opera, seminale e sempreverde. Sì perché c'è un prima e un dopo Watchmen nello scenario fumettistico, e molto probabilmente non c'è più stato molto da aggiungere al riguardo. Alan Moore firma qui il suo capolavoro eterno, accompagnato da Dave Gibbons che ci regala serratissime pagine con griglie a nove tavole. Il superuomo, l'ansia per il nucleare, la nostalgia, la violenza, l'incapacità di reagire al passato, nevrosi sessuali, l'impossibilità di cambiare le cose, e poi Rorsasch, il Comico, Silke Spectre, Ozymandias, Gufo Notturno e infine lui, il Dottor Manhatthan, l'unico essere con superpoteri in un mondo di "eroi" fin troppo umani, che sono destinati a sbagliare e fallire proprio perché umani. Perché in fondo, nulla ha mai fine.
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