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Quando ha registrato “Welcome to the Club” (Capitol W1120), Nat King Cole era ormai conosciuto dal grande pubblico più come cantante che come pianista jazz. In effetti per il resto della sua carriera - che si concluse con la sua morte improvvisa nel 1965 a causa di un cancro ai polmoni – Cole ha continuato a cantare sempre più e suonare sempre meno. Negli anni Cinquanta Cole aveva realizzato molte registrazioni con celebri arrangiatori come Nelson Riddle, Gordon Jenkins e Billy May, ma l'arrangiatore di questo album è Dave Cavanaugh. L’album vede Nat King Cole accompagnato da una big band e, anche se è stato registrato in studio, cerca di ricreare la magica atmosfera delle esibizioni dal vivo di Cole. Per questo progetto, la band che lo accompagna non è altro che l'orchestra di Count Basie, in cui però manca lo stesso Basie che, per motivi contrattuali, è stato sostituito dal pianista Gerald Wiggins.
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Disco 1
1
Welcome To The Club
2
Anytime, Anyday, Anywhere
3
The Blues Don’t Care
4
Mood Indigo
5
Baby, Won’t You Please Come Home
6
The Late, Late Show
7
Avalon
8
She’s Funny That Way
9
I Want A Little Girl
10
Wee Baby Blues
11
Look Out For Love
12
Madrid
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