The Witch

Questo film del 2015, oscillante fra il thriller e l'horror, non mi ha tanto convinto. Qualcuno ha parlato al riguardo addirittura di capolavoro. Ne ho sentito decantare le lodi dappertutto... A me non è piaciuto molto. Più che altro, non mi è sembrato niente di fenomenale. Un film nella media, nulla di trascendentale! Ma si tratta di gusti personali...

The Witch, è un lavoro veramente ottimo negli aspetti tecnici (soprattutto la fotografia di carattere e la regia che riesce ad ampliare le scarse risorse monetarie grazie ad inquadrature che "moltiplicano", alla fine, un'unica scena) ma ha anche il difetto di una narrazione assolutamente vintage. Si assiste così ad un plot già visto in altre decadi, quando si attendeva invece una "rivisitazione" della mitologia della Strega che in realtà non trova mai una sua dimensione e perde - purtroppo - l'occasione di incarnare il maleficio nel Sospetto e nelle Pulsioni Umane anziché nel Soprannaturale. L'idea di partenza, cioè quella di raccontare i rapporti all'interno della Famiglia di Padri Pellegrini, è estremamente efficace. Tuttavia, avrei apprezzato ancor di più il lavoro se il racconto di queste persone avesse giustificato la strutturazione di miti, leggende e pregiudizi tipici del Tempo e della Cultura in cui si sviluppa la storia. Del resto, il sottotitolo - A New-England Folktale - faceva supporre proprio questo. La chiosa, invece, è andata nella direzione esattamente opposta, scegliendo alla fine una rappresentazione ingenua di quel dubbio e di quell'ambiguità che il regista aveva invece saputo ben orchestrare fino a quel momento. Non voglio certo sminuire la bellezza della pellicola, che ha una resa visiva davvero importante ed una tessitura psicologica elegantemente bilanciata, quel finale tuttavia mette troppa carne al fuoco, sporca la raffinatezza di una tesi antropo-sociologica (dove davvero la scarsità e la tossicità del cibo, la fede, le pulsioni, l'ignoranza e le condizioni economiche diventano perfetti snodi di una rete) espressa fino a quel momento con lucidità e - nel far questo - inserisce l'intera vicenda nel calderone dei lavori su Salem et simila. E' in questo passaggio che si perde quel qualcosa che avrebbe fatto di The Witch un film miliare.

Ottimo film di produzione indipendente che con pochi mezzi a disposizione è riuscito a discostarsi dal genere horror comune che ormai siamo abituati a vedere oggi. Un religioso predicatore si allontana dalla comunità in cui vive a causa dell'estremismo religioso che lo contraddistingue. La famiglia cerca quindi di ricostruirsi una nuova vita lontana dallo stile dai coloni puritani con cui aveva vissuto prima. Ben presto le speranze di una vita migliore si trasformano in paure quando il figlio più piccolo scompare misteriosamente. I jumpscare che tanto vanno di moda ultimamente, vengono sostituiti da situazioni ambigue che tendono a far salire la tensione e a mettere in discussione tutto ciò che si vede. La storia è un crescendo di suggestioni, provocazioni e ansia scaturite dai vari stati d'animo dei protagonisti, che si mettono l'uno contro l'altro dando vita ad un qualcosa che magari è solo frutto delle loro menti fuorviate dal fanatismo religioso. Finale che chiude il cerchio in maniera ottima rientrando nei canoni dell'horror esoterico e soprannaturale, film promosso a pieni voti.