Zeferina - Riccardo Coltri - copertina
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Zeferina
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Descrizione


Stregoni con sai scuri e con maschere di teschi scendono dai monti. Bambini cresciuti nelle tombe preparano le loro trappole. Uomini dalla pelle bianca e capelli color del fuoco si aggirano per le foreste. La caccia ha inizio, fra sanguinose liturgie, corvi e tronchi cavi che sembrano madri nere, alla ricerca del profeta nascosto in un giovane Regno, l'occhio maledetto, colui che condurrà uomini e dèi nell'ultima battaglia. Ma stavolta è un neonato la leggenda, il figlio di una strega il cui nome, Zeferina, si sussurra fra gli alberi. Dal mito europeo e alpino della Caccia Selvaggia al Grande Pan, dalle anguane dei bestiari montani alle sibille, dalle leggende dei monacielli del Sud Italia agli orchi e le fate dei Tredici Comuni cimbri, dai nani delle favole tirolesi alla reinterpretazione dei miti mediterranei di fauni, ciclopi e minotauri. In un Regno d'Italia oscuro e nevoso, in una terra di confine fra Storia e Mito, fra briganti, sealagan laute, Libri del Comando e janare, una rivisitazione in chiave dark, mythic-fiction delle superstizioni, delle leggende e delle creature fantastiche di tutta la penisola.

Dettagli

12 marzo 2010
345 p., Brossura
9788895313085

Valutazioni e recensioni

  • GIANLUCA ORLANDO

    Quando mi decisi ad acquistare questo libro, fui senza dubbio attratto dalla pubblicità sui siti specializzati, che lo descrivevano come un fantasy ambientato in Italia, in particolare l’Italia post-risorgimentale. Il libro si ispira, infatti, alle leggende locali e agli esseri mitici che popolano la Lessinia e parte del Triveneto (questa edizione di Zeferina contiene una bella appendice su tali leggende e un bestiario degli esseri sovrannaturali che abitano questa parte d’Italia). L’autore percorre, quindi, una strada senz’altro innovativa, ben diversa dalle classiche rielaborazioni dei miti tipicamente “anglosassoni”, e quindi da elogiare pienamente. Tuttavia, nel romanzo tali leggende sono reinterpretate in chiave horror e questo potrebbe non soddisfare i gusti personali dei lettori, che, attratti dalla presentazione del libro, avrebbero magari preferito un fantasy meno “cruento” e più “eroico”. Si tratta, comunque, di una opinione personale, che nulla toglie alla bravura dell’autore nel presentarci i personaggi e i luoghi della sua storia.

  • Alex Trombini

    In questo romanzo il Bestiario di Coltri è ricco di creature fantastiche, comprensivo di figure tra le più conosciute del panorama fantasy e di altre meno. Ho apprezzato la sobrietà con cui l’autore sceglie di metterle in campo, lontana dall’ovvietà più qualunquista che certi stereotipi spesso si trascinano dietro, e l’utilizzo minimale che ne fa. Due aspetti che rendono il tutto misterioso e affascinante, a tratti seducente. I protagonisti umani, invece, sono fondamentalmente due, escludendo il bimbo: Nero, personaggio pratico e risoluto, e Zeferina, scissa tra vissuto reale e visioni che popolano la sua mente, mistione che dà vita a immagini molto suggestive. Per quanto riguarda la storia, invece, l’impressione è stata più a favore dei singoli capitoli, che ho trovato più incisivi della trama nella sua interezza. Il disegno generale si intuisce ma resta quasi defilato rispetto alle singole scene, che dimostrano più solidità del collante che le unisce. I dialoghi sono concisi: spesso centrano l’obiettivo, ma a volte frantumano l’atmosfera.

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