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Interessante film di denuncia basato su una storia vera, che mette in risalto le superbe doti interpretative di Will Smith.
Una delle panacee dei mali a stelle e strisce è uno sport violento, una guerra di posizione a rincorrere una palla ovale e a proteggere la linea di meta a costo di minare perfino la propria salute. Dietro alla pellicola diretta dal regista Peter Landesman, alla sua seconda opera, si cela la vita di un medico forense di origine nigeriana. Un uomo cresciuto a migliaia di chilometri da Pittsburgh ma con una caratteristica umana particolare: Bennet Omalu parla con i cadaveri che sta per analizzare, guidato dal desiderio di conoscerne la vita per capirne le cause di morte. Will Smith dona al dottor Omalu, accusato di minare uno dei passatempi preferiti dagli spettatori d’oltreoceano e per questo ostracizzato per anni dalla nazione che l’aveva accolto, prima di una riabilitazione suffragata da evidenti prove; una recitazione in grado di renderlo la replica del vero dottor Omalu, come già era capitato nel caso dell'ex pugile Muhammad Ali, al punto di assumerne anche la cadenza straniera e con un doppiaggio quindi incapace di rendergli giustizia. La pellicola, pur capace di non fare dimenticare una vicenda reale non riesce a sganciarsi minimamente da un moralismo e buonismo che obbliga Smith a occupare ogni inquadratura ma che al tempo stesso riduce il film a una personale battaglia del singolo contro un sistema nel quale prevalgono interessi a sette zeri che travalicano il senso dello sport. Un film ben costruito ma di certo venato di retorica, molto convincente anche la prova di Alec Baldwin nel ruolo di Julian Bailes, ex - medico sociale della NFL redento. Una pellicola quindi da vedere per conoscere meglio una vicenda troppo a lungo taciuta ma da evitare se non amate la retorica troppo buonista a volte somministrataci dal mondo a stelle e strisce.
ottimo film, la figura del dottor Omalu è davvero bella.
Recensioni
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La parabola del dottor Omalu contro il Golia del football americano
Trama
Un giorno di settembre del 2002, l'anatomopatologo Bennet Omalu, nigeriano emigrato a Pittsburgh, ancora non perfettamente al passo con l'America e le sue passioni, si trova a dover indagare la causa della morte di Mike Webster, leggenda del football americano, finito in disgrazia a vivere in un pick-up, tormentato da spaventose emicranie. Omalu è uno che fa ridere i colleghi, perché parla con i morti, vive il suo lavoro come una missione e non lascia mai perdere. Per questo, paga di testa propria i costosi esami al cervello di Iron Mike e scopre una verità a dir poco scomoda, che mette in breve in pericolo la sua carriera e persino la sua famiglia.
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