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Paola Barbato, come solo i più grandi, sa far nascere la paura anche dal più innocente battito d'ali. E si conferma una maestra del thriller.
Immagina di risvegliarti da una notte senza sogni e di ritrovarti sdraiata su una superficie fredda e dura, i vestiti del giorno prima ancora indosso e nessun ricordo delle tue ultime ore. Intorno a te solo un buio spesso a cui lentamente lo sguardo si abitua. Cominci a intravedere delle sbarre alla tua sinistra. Non può che essere un incubo, tra poco sarai nella tua stanza, avvolta nelle soffici lenzuola di casa e la vita riprenderà come prima. Questo non è ciò che accade ad Anna, che in quella gabbia, tra quelle sbarre, in un capannone pieno di gabbie simili alla sua e di persone come lei, si risveglia per davvero. Da quell'istante inizia una lotta contro chiunque l'abbia presa, una guerra impari perché Anna non ha altre armi che la sua rabbia e la nudità a cui a poco a poco è stata costretta per combattere contro chi detiene il potere, qualcuno che nessuno ha mai visto, ma la cui presenza si avverte in ogni centimetro di quel luogo spaventoso, di giorno e di notte.Spetterà a lei, circondata da persone diversissime, alcune rese folli dal macabro gioco, altre succubi di un Lui dai tratti sempre meno sfumati, decidere se giocare o lasciarsi morire.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Occore dargliene atto: Paola Barbato sa come incuriosire il lettore! Peccato che la curiosità non sia tutto. Cosa saresti disposto a fare pur di sopravvivere? Fino a dove ti spingeresti? Ma soprattutto, è giusto ergersi a giudici supremi e punire chi non si comporta secondo i nostri canoni morali? Tutte domande che ci sono state poste un centinaio di volte, ma che con Zoo, la Barbato ci ripropone in modo diverso dal solito; oserei dire originale. La storia procede lentamente dall’inizio alla fine. Durante i primi capitoli questo tipo di lentezza è comprensibile. L’autrice si prende il suo tempo per mostrarci e farci capire il luogo in cui si trova la nostra protagonista e perché, chi è il nostro eroe e chi il cattivo. In questo libro però, non ci sono né buoni né cattivi. Come a sottolineare che anche chi in apparenza può sembrare una persona buona e tranquilla, in un periodo di stress può far emergere la sua parte oscura. Ciò che più mi ha colpita è che la protagonista non si interroga mai su cosa possa aver fatto per trovarsi in quella gabbia. Non pensa mai di aver fatto qualcosa di male, non passa in rassegna le sue azioni. È come se avesse messo un bavaglio alla sua coscienza ancor prima di essere stata rapita. Sullo stile di scrittura dell’autrice non ho molto da dire. È una scrittura pulita la sua. Un modo di raccontare che inizialmente rende la lettura scorrevole. Purtroppo la lentezza, come scritto sopra, si protrae per tutto il romanzo portando la storia a essere noiosa e ridondante a tratti. La lentezza non è l’unico difetto di questo romanzo. Ho immaginato con grande difficoltà l’ambiente composto dai carrozzoni. La caratterizzazione dei personaggi non è per niente approfondita. La trama prometteva disperazione, angoscia, inquietudine, ansia, adrenalina. Tutte sensazioni che l’autrice non è riuscita a farmi provare, non sono entrata nemmeno in empatia con i personaggi. Zoo è una storia nuda e cruda, scritta con lo scopo di essere d’impatto. Tuttav
Rispetto i primi libri ella Barbato ( BILICO, per intenderci)con gli ultimi ci si allontana sempre di piu' dal classici thriller; il tema principale sono i comportamenti , i profili del cattivo di turno,i risvolti psicologici delle vittime e del loro carnefice; rispetto la scrittrice e il suo genere - ormai lontano dal giallo thriller - ma ho abbandonato il libro prima della fine . Peccato
Disturbante e affascinante allo stesso tempo . Attendo con ansia il libro del prossimo anno dove tutto si dovrebbe concludere . Bravissima !!!
Recensioni
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