Sting torna al rock, era dai tempi dei Police che non era cosi' duro e scarno, considerato il pop raffinato dei suoi album solisti. Una mezza delusione a mio parere. Il pezzo che apre l'album, il singolo apripista I Can't Stop Thinking About You non è niente di speciale, meglio il secondo la pop ballad One Fine Day, altri pezzi rock ricordano altri dei Police come Invisible Sun o Bring on the night. Solo 10 pezzi di cui uno scritto per un giornalista ucciso sul fronte, discutibile l'idea di fare uscire il cd in ben tre versioni alla fine il pezzo migliore risulta essere Inshallah
57th & 9th (Deluxe Edition)
Deluxe Edition con 3 bonus tracks e note scritte da Sting.
L’album è stato registrato da Sting con gli storici collaboratori Dominic Miller(chitarra) e Vinnie Colaiuta (batteria) e contiene collaborazioni con il batterista JoshFreese (Nine Inch Nails, Guns n’ Roses), il chitarrista Lyle Workman e la band TheLast Bandoleros.L’album, prodotto da Martin Kierszenbaum, prende il nome dall’angolo dellastrada di Manhattan che Sting percorre tutti i giorni mentre va in Studio a Hell’sKitchen (dove il disco è stato registrato).Sting ha osservato che se c’è un tema nei testi di “57th & 9th” è l’idea del viaggio e delmovimento, concetti che appaiono con maggiore chiarezza nell’autobiografica“Heading South On The Great North Road” e in “Inshallah,”.
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Artisti:
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Supporto:CD Audio
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Numero supporti:1
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ROBERTO RICCITIELLO 07 marzo 2017
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Torna alle origini Sting in un album che dal primo ascolto suona come uno dei migliori del 2016. Un disco finalmente rock oriented, fatto di canzoni e caratterizzato da una scrittura semplice, lineare, ma mai banale. Dieci brani registrati a New York con un paio di classici da riporrre nell'archivio della buona musica di quest'anno. I can't stop thinking about you, potente e iconica, soprattutto quando in alcuni passaggi richiama il mood Police. Ancora meglio la successiva 50.000, dedicata a Prince. "Rock stars don't ever die, they only fade away" canta Sting nell'anno che ha portato via, tra gli altri, David Bowie, e Leonard Cohen. Notevole anche il rock and roll ruvido di Petrol Head. Chiude un album quasi perfetto l'acustica The empty chair. Bentornato Sting.
Disco 1
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