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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2013
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Un poliziesco dal ritmo sincopato, un giallo costruito con logica ferrea, un libro di grande fascino.
Torino. La sera del 25 febbraio, nel bel mezzo di una predica più simile a una rappresentazione teatrale che a una funzione religiosa, don Pezza, parroco di Santa Liberata, viene ucciso da una bomba. E il commissario Santamaria si trova tra le mani il caso più scottante della sua carriera. Per quattro giorni e quattro notti interroga, indaga, raduna le tessere di un mosaico confuso e misterioso in cui gli affari di un sacerdote visionario si intrecciano con quelli della Fiat. Santamaria non si concede tregue per non concederne neppure all'assassino, che si confonde con un'autentica folla di testimoni e di possibili colpevoli.
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25 febbraio degli anni Settanta. Tra i viali della cintura torinese tossicchia una Volkswagen color crema con a bordo un ambulante di matite Jucca, mentre una Porsche guidata da un piccolo ragioniere siciliano accompagna al primo motel la figlia di una influente famiglia piemontese. A Torino, intanto, la premiata coppia di esperti Monguzzi - Rossignolo sgambetta verso la propria casa editrice, mentre l'ingegnere Vicini della FIAT, degradato e lascivo masochista, si avvia in fabbrica. Dalle colline, i fratelli Bortolon, triveneti taurini trapiantati nell'ovest di Cavour, mettono in moto il furgoncino. La professoressa Caldani - insegnante d'inglese in pensione - fa il caffè e il sagrestano Priotti esce di casa. Dalla chiesa di Santa Liberata una illustre signora della Torino bene scantona furibonda l'angolo, cacciata da don Alfonso Pezza, prete dalla bestemmia facile e sospettato di eresia gnostica. Si ritroveranno tutti lì, tra le rugginose navate di quella chiesa di mezza tacca: borghesi e miserabili, intellettuali e intellettualoidi, mafiosi e gente perbene, gnostici e cattolici, ladri e guardie, la FIAT e il Vaticano. Tutti riuniti ad assistere alla morte del barbuto parroco, saltato per aria a metà di una recita da tregenda. Immerso giorno e notte in una Torino di luci e carne, toccherà al commissario Santamaria risolvere uno dei gialli più complicati - e più umani - della storia della letteratura italiana.
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